Amministrazioni, tornano le Province: dʼaccordo M5s e Lega Nord

Protagoniste dellʼultima bozza delle Linee guida per la riforma degli enti locali a cui hanno lavorato i due partiti di governo

Dovevano essere cancellate, ora invece sembrano tornare. Parliamo delle Province, protagoniste dell’ultima bozza delle Linee guida per la riforma degli enti locali a cui hanno lavorato Lega e M5s. “La Provincia ha un presidente, eletto a suffragio universale dai cittadini dei Comuni che compongono il territorio provinciale, coadiuvato da una giunta da esso nominata”, recita il testo, vergato su carta intestata della Presidenza del Consiglio..

Proprio la traduzione in legge è del resto lo scopo di questo testo, ricorda il Sole24ore. La sua sede è istituzionale, non solo politica; la carta è intestata ed è appunto della Presidenza del Consiglio, perché a scriverlo è stato il tavolo tecnico-politico in conferenza Stato-Città istituito dall’ultimo Milleproroghe (articolo 1, comma 2-ter del Dl 91/2018). A guidarlo per la Lega c’è il sottosegretario al Viminale Stefano Candiani; per i Cinque Stelle c’ è la viceministra all’ Economia Laura Castelli.

Il tavolo tecnico deve fissare punto per punto le Linee guida per la legge delega, che a questo punto sarebbe in buona parte pre-confezionata tagliando i tempi dei decreti attuativi. Il ritorno alle vecchie Province con elezione diretta è il piatto forte della proposta sugli ordinamenti, che per tagliare i costi punta a cancellare ambiti ottimali, enti intermedi e gli altri “organismi comunque denominati” fioriti nel vuoto lasciato dalla debolezza provinciale. Organismi, questi, che gestiscono funzioni e risorse crescenti pur rimanendo del tutto sconosciuti ai cittadini.

Province e Città metropolitane sono tornate sul tavolo mercoledì. “C’è stata un’ampia condivisione sul superamento della situazione attuale”, ha spiegato Candiani, e nemmeno dai Cinque Stelle sono arrivate obiezioni. Ma la proposta, oltre a rianimare le elezioni provinciali abolite nel 2014, fa di più. Il consiglio provinciale non cancellerebbe l’ assemblea dei sindaci, cioè l’ organo di secondo livello (votato cioè dagli amministratori locali del territorio e non dai cittadini) creato dalla riforma Delrio. E le Province tornerebbero a vivere anche nei territori delle Città metropolitane.

 

FONTE: TGCOM24

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