BRUCIA CASA:DITEMI COME STANNO,IL DRAMMA DEL SUPERSTITE

Rocco e il padre, Simone di 85 anni,  sono gli unici
superstiti di una tragedia avvenuta in un’abitazione rurale di
Cusano Mutri (Benevento) dove hanno perso la vita cinque
persone. Sono una donna e i suoi quattro figli, la moglie e i
ragazzi, di Rocco Tammaro, un contadino-allevatore di 59 anni (e
non di 51 come invece riferito in precedenza) che mai avrebbe
immaginato una sciagura del genere. Una persona umile che,
dicono i vicini, pensava solo alla famiglia, a coltivare  la
terra e ad allevare i suoi animali.
    Rocco, che con il figlio Simone ha tentato di mettere in
salvo l’intera famiglia, la scorsa notte ha riportato delle
ferite guaribili in appena tre giorni. Qualche ustione, un
taglio superficiale alla mano destra, una intossicazione da fumo
che andata via nel giro di poche ore. Il tempo non cancellerà
il ricordo di questa drammatica giornata;  non guarirà le
ferite che si porterà dentro. Qualcuno ha detto che è stato un
eroe. Certamente a Rocco tutto ciò non interessa. In pochi
secondi però, con tutta la forza che aveva in corpo, ha tentato
di mettere in salvo la sua famiglia. E’ stato sconfitto da una
fatalità: nell’abitazione, da una scintilla partita dal camino,
é divampato un incendio che poteva essere domato. Ma c’era una
bombola di gpl, utilizzata per alimentare i fornelli, che
scoppiando ha cancellato ogni speranza di salvare i suoi.
"Abbiamo visto Rocco intento a rompere una la grata di ferro
alla finestra", racconta Lina, una cugina che è stata tra le
prime ad accorrere sul posto.
     Qualcuno che lo ha visto oggi in ospedale, riferisce che
forse l’uomo non ha ancora la piena consapevolezza dell’entità
dell’accaduto. Forse rifiuta di credere che nel giro di pochi
minuti ha perso la sua Genoveffa, 44 anni (con la quale aveva
condiviso speranze, sacrifici ed il duro lavoro della terra), i
suoi figli Simone, Giovanni e i due gemellini Antonio e Carlo,
nati tre anni fa e che erano diventati le mascotte di tutte le
famiglie che abitano in via Arenella, una strada che attraversa
una contrada alla periferia di Cusano Mutri. E così ha chiesto
prima di uno dei ragazzi, poi di un altro, poi dell’altro
ancora. I loro corpi carbonizzati sono a poca distanza dal
reparto di medicina d’urgenza del ‘Rummo’. Si trovano nella sala
mortuaria dello stesso ospedale,  a disposizione dell’autorità
giudiziaria.
   Rocco, dopo una breve permanenza al pronto soccorso, è stato
trasferito in una stanza del reparto di medicina d’urgenza
dell’ospedale "Rummo": è in compagnia di un altro degente che
sta cercando di consolarlo.  Il primario, Francesco Marchese, e
il direttore sanitariro di presidio dicono che, al momento,
hanno dato disposizione che in ospedale che all’uomo sia
garantita la massima tranquillità, evitando che possa essere
violata anche la sua privacy.
   In ospedale, per l’intera giornata, sono giunti  i parenti
della vittime. Tutti sono stati fatti accomodare in una
stanzetta al primo piano. Tra questi il fratello di Genoveffa
che riesce solo a sussurrare una sola parola: "Perché?".
(ANSA).

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