Calcio: Europa League, la Roma cala il poker contro il Servette ed è in vetta al girone con lo Slavia

Roma, 5 ott. – (Adnkronos) – Tutto facile per la Roma che si sbarazza all’Olimpico con netto 4-0 del Servette e resta in vetta al gruppo G di Europa League a punteggio pieno con 6 punti come lo Slavia Praga, che i giallorossi affronteranno nelle prossime due partite il 26 ottobre in casa e il 9 novembre in trasferta. La squadra di Mourinho, squalificato e in tribuna a seguire i suoi ragazzi, sblocca il match al 21′ con Lukaku per poi dilagare a inizio ripresa grazie alla doppietta del ‘gallo’ Belotti al 46′ e al 59′ e alla rete di Pellegrini al 52′.

Avvio di partite equilibrato con gli svizzeri che partono aggressivi e dopo neanche un minuto sfiorano un clamoroso vantaggio con Bedia che approfitta di un’incomprensione fra Cristante e Mancini per andare al tiro sfiorando il palo alla destra di Svilar. Con il passare dei minuti i giallorossi prendono le misure degli avversari e trovano il gol al 21′: Belotti mette in movimento Celik a destra, il turco scappa via al suo avversario e mette in mezzo per Lukaku che manda il pallone alle spalle di Frick complice la deviazione di Tsunemoto. Quinta rete in sei gare per il belga in maglia giallorossa. Pochi minuti dopo è ancora lui ad andare vicino al gol anticipando il portiere su una punizione dalla destra, ma la palla finisce a lato.

Al 1′ della ripresa arriva il raddoppio. Pallone alto per Lukaku, l’ex Inter fa la sponda per Pellegrini che mette in moto Belotti, perfetto a inserirsi in area e, sull’uscita di Frick, manda il pallone alle sue spalle per il 2-0. Passano sei minuti e arriva il tris con Pellegrini che questa volta veste i panni del goleador e trasforma un perfetto assist di Celik. Poco prima dell’ora arriva anche il poker giallorosso con Belotti che segna la doppietta personale con un colpo di testa in tuffo su azione d’angolo. Poco dopo il Servette ha un sussulto d’orgoglio con Kutesa, servito da Antunes, che impegna Svilar a una deviazione in calcio d’angolo. Il finale non regala più emozioni fino al triplice fischio dell’arbitro.

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