Capezzone: vecchi tromboni e pappagoni della politica minacciano il futuro di Benevento e del Sannio.

Ho ascoltato spunti significativi da tutti i partecipanti alla riunione nel corso della quale il centrodestra si è posto innanzitutto il problema di come risollevare i destini delle nostre comunità.

Non sono mancate indicazioni utili per Benevento immaginando un capoluogo che si deve aprire alla modernizzazzione e ad esperienze innovative sul piano sociale e sul piano economico.

L’idea di una città che si limita a sopravvivere in Campania e nella quale il consociativismo e la conservazione del potere sono gli unici obiettivi di certa vecchia politica va superata e smascherata anche partendo da una riflessione critica sulla funzione della politica.

Il fatto che vi siano esponenti oramai datati e sclerotizzati che continuano a parlarsi addosso senza aver risolto alcuno dei problemi seri che la città vive da tempo sulla propria pelle, dimostra che a Benevento alligna ancora un conservatorismo spicciolo che va isolato una volta e per tutte, un conservatorismo, sia chiaro, che ha facce note e che è il peggior male per la nostra città al di là delle appartenenze più o meno dichiarate.

Credo non sia un caso che il centrosinistra continua a muoversi in un rituale partitico fastidioso, incentrato sullo scontro personale e privo sia di risultati concreti che di una seria  impostazione di programma per la città.

Soprattutto nella fase che stiamo attraversando, non bisogna lasciare da soli i giovani; abbiamo il dovere di sancire un nuovo patto culturale e politico con le energie sane della nostra città mettendoci tutti in discussione perché la smodata smania di potere di taluni vecchi tromboni e pappagoni della politica come abbiamo visto fino ad oggi danneggia la vita civile, limita la libertà di tutti e minaccia il futuro di Benevento e del Sannio.

 

Roberto Capezzone

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