Codici e Aeci: esposto in Procura sullo scandalo depuratori nel Beneventano, vicenda gravissima su cui bisogna fare piena luce

 

 

Le associazioni Codici ed Aeci, impegnate nella loro attività anche sul fronte della tutela dell’ambiente e della salute, hanno presentato un esposto alla Procura di Benevento in merito agli ultimi sviluppi dell’indagine condotta dai Carabinieri del Noe di Napoli e dal Nucleo di Polizia Economica della Guardia di Finanza di Benevento sui corsi d’acqua del beneventano. Dopo il sequestro preventivo di 12 impianti di depurazione gestiti dalla società GeSeSa e l’iscrizione di 33 persone nel registro degli indagati nel maggio 2020, lunedì scorso il Gip ha disposto il sequestro di 78 milioni di euro in beni mobili e immobili nei confronti dell’azienda, che gestisce il servizio idrico integrato in diversi comuni dell’ATO 1 Campania.

 

“Una vicenda gravissima – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ed Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – su cui abbiamo ritenuto doveroso intervenire con un esposto volto a contribuire a fare chiarezza. Parliamo di depuratori che hanno funzionato male o che addirittura non c’erano, di fogne che scaricavano direttamente nei fiumi Calore e Sabato. Il provvedimento è scattato perché la GeSeSa non ha adottato ed efficientemente attuato modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire i reati contestati, commessi per conto, nell’interesse e a vantaggio della società dai suoi amministratori e da dipendenti che rivestivano, all’epoca dei fatti, funzioni di direzione o vigilanza nell’ente. In sostanza, l’ambiente e la salute sarebbero stati sacrificati sull’altare del profitto. Un vero e proprio disastro ambientale, su cui è doveroso fare piena luce e, al tempo stesso, giustizia ed è quello per cui ci batteremo”.

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