COLDIRETTI BENEVENTO

Il primo motivo di preoccupazione è dato dall’impatto che la centrale potrebbe avere sull’aria, sull’acqua e sul suolo, l’impatto atmosferico potrà coinvolgere l’intero comparto agricolo che oggi ha anche altri problemi; in particolar modo le ricadute al suolo di ossidi di azoto ed anidride solforosa che accentuano il loro impatto in particolari condizioni meteorologiche, purtroppo  troppo frequenti sulla città di Benevento, possono generare non pochi problemi di piogge acide sui terreni agricoli. Tutto ciò con gravi danni alle produzioni agricole in un’area ad alta vocazione agricola.

Da non sottovalutare l’impatto economico, infatti la centrale non genera almeno al momento nessun impatto economico sul sistema delle produzioni agricole pertanto un impianto di tale portata non trova giustificazione neppure in termini di riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole per un territorio come la provincia di Benevento.

Il territorio sannita è un territorio sostanzialmente utilizzato negativamente sui temi ambientali (problematica rifiuti).

“La nostra posizione – afferma il direttore della Coldiretti Benevento Luigi Auriemma – non vuole essere negativa nei confronti dell’energia, ma considera importante e strategico lo sviluppo delle agro energie sull’intero territorio provinciale con una impostazione di microimpianti in grado di contribuire al mix economico dell’azienda agricola ed incentivare così la produzione di biomasse sui terreni marginali. Su questa proposta siamo pronti ad affrontare il tema dell’energia per lo sviluppo territoriale sostenibile. Ci piacerebbe – prosegue Auriemma – che si pensasse alla nostra provincia come zona franca da sostanze pericolose, percolati da discariche e da prodotti generati dalle centrali elettriche e dispersi nell’atmosfera. Un ambiente pulito quindi per garantire produzioni di qualità e le migliori condizioni di vita ai sanniti per uno sviluppo economico realmente sostenibile E’ su questi temi – conclude il direttore della Coldiretti – che vorremmo il confronto con le istituzioni e non solo sulla questione Luminosa”.

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