Commissari Asl, nomine «congelate»

A spingere verso la frenata è l’insoddisfazione dell’Udc e del gran capo di Nusco, Ciriaco De Mita. Durante la trattativa finale, infatti, è stato frenetica la spola degli assessori centristi tra il tavolo e il telefono per avere il punto di vista (molto perplesso) di De Mita.
Al termine, verso l’una di notte, è prevalsa la prudenza instillata dall’assessore Marcello Taglialatela: se ne parlerà di nuovo nella giunta di giovedì.

GIORNATA FRENETICA – Il rischio che le nomine dei commissari delle Asl campane, per l’ennesima volta, potessero saltare aveva percorso come un brivido la schiena di Stefano Caldoro per tutta la giornata. Una giornata consumatasi tra incontri, tentativi di chiarimento, discussioni e l’immancabile presidio di alcuni parlamentari ed esponenti di spicco del Pdl davanti alla porta del governatore. Per poi approdare ad una salomonica decisione: varare cinque delle sette nomine di commissari Asl, tenendo in disparte quelle relative ad Avellino e a Salerno, vale a dire le due caselle che fanno riferimento all’Udc. Una soluzione parziale, poi, archiviata di fronte ai «niet» di De Mita.

LO SCONTENTO UDC – La frattura si era rischiata più di una volta. I due assessori centristi, Giuseppe De Mita e Pasquale Sommese, avevano chiesto di sospendere la riunione della giunta: «Al primo appuntamento importante, non si può offrire una prova così insoddisfacente, seguendo un metodo che non ha nulla a che vedere con la condivisione delle scelte». L’ala demitiana dell’Udc ha provato a difendere la candidatura di Giovanni Russo al vertice dell’azienda sanitaria di Salerno. Ma non solo: si è spinta a demolire le altre proposte, ritenute per nulla inserite nel solco della discontinuità. A partire dall’indicazione del commissario nazionale della Croce rossa, Francesco Rocca, promossa dall’assessore all’urbanistica, Marcello Taglialatela, al posto di Ernesto Esposito, gradito sia a Sommese che al collega di giunta, Ermanno Russo, del Pdl. «Il vero problema — ha commentato uno degli assessori del Pdl, facendo riferimento a Ciriaco De Mita — è che dopo alcuni decenni continua il tentativo di condizionare dall’esterno le scelte della giunta».

SOLUZIONE PARZIALE – Una linea più morbida, nel pomeriggio, era emersa d’intesa con il capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Fulvio Martusciello, rimasto anch’egli davanti alla porta chiusa della sala giunta fino a mezzanotte. Per questo Stefano Caldoro aveva deciso di portare all’attenzione di tutti i suoi assessori i nodi da sciogliere, in particolare quello della Asl di Salerno assieme alla nomina del commissario di Avellino. Da qui, la proposta di congelare la dirigenza delle due aziende sanitarie e di procedere al rinnovo delle altre cinque. Via libera, dunque, al leader dei commercialisti napoletani, Achille Coppola, che guiderà la disastrata Asl Napoli 1 (per la quale la giunta regionale ieri è tornata a varare l’anticipazione di cassa per pagare gli stipendi dei dipendenti); alla nomina di Vittorio Russo, già responsabile dell’emergenza del Cardarelli, alla guida della Asl Napoli 2; a quella di Francesco Rocca a capo della Asl Napoli 3; e alla designazione di Fernando Romano, docente di Igiene alla Sapienza, ex consulente del sindaco di Roma, Alemanno, e nominato dall’allora assessore regionale alla sanità, Angelo Montemarano, capo del nucleo di valutazione dei manager, destinato ora al vertice della azienda sanitaria casertana. Infine, disco verde per Enrico Di Salvo, ex responsabile sanità di Forza Italia e docente universitario di chirurgia dei trapianti, alla Asl di Benevento.

LO STOP – Invece è arrivato lo stop anche per i cinque commissari. La soluzione «progressiva» (prima i 5, poi i 2) immaginata dai vertici Pdl non supera il muro dello scontento di De Mita e dei suoi che cercano una soluzione «globale». Ci sarà ora qualche giorno per riflettere e arrivare alla decisione condivisa: per il momento le Asl campane devono ancora attendere.

Angelo Agrippa – Corriere del Mezzogiorno 3 Agosto 2010

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