CONVEGNO SU CYBERBULLISMO, PREVENIRE E DENUNCIARE

Presso il seminario arcivescovile di Benevento è stato organizzato un convegno dal titolo: “Cyberbullismo. La rete come strumento di violenza” per analizzare, tra gli aspetti negativi della rete informatica, quelli più dannosi dati dal non saper riconoscere e affrontare il bullismo perpetrato dietro lo schermo di un computer. È stata innanzitutto delineata la figura del cyberbullo, come un adolescente che, il più delle volte celato da nickname o da profili falsi, in incognito stalkera, infastidisce e insulta i suoi coetanei, talvolta per mero divertimento. Di contro, le vittime sono delineate come adolescenti fragili, incapaci di difendersi o chiedere aiuto, intimoriti e vessati da critiche ed insulti. Nel corso del convegno si è anche sottolineato come talvolta il cyberbullismo cominci proprio in rete per poi proseguire nella vita quotidiana, poiché la maggior parte delle volte i bulli sono giovani che conoscono le vittime. Questo fenomeno, oramai dilagante, oltre a costituire reato è sempre più all’ordine della cronaca per la crescita anche di suicidi perpetrati dalle piccole vittime. È quanto hanno spiegato i relatori dell’incontro, tra cui lo psicologo clinico Giovanni Tagliaferro. A conclusione del convegno è stata ribadita l’importanza di aprirsi e di denunciare, oltre a quella, da parte dei genitori, di monitorare le attività informatiche dei figli, per prevenire il dilagare di questo fenomeno sempre più sconcertante.

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