Coronavirus. Anci Campania:” Sì a coprifuoco dalle 23 alle 5

“Riteniamo che una misura restrittiva, come lo stop a tutte le attività e agli spostamenti dalle 23 alle 5, già adottata dalla Lombardia e da altri Paesi europei, debba essere adottata anche in Campania, in modo che possa avere un effetto concreto, anche psicologico, sulla trasmissione del virus.

E’ un passo che va sicuramente tentato prima di arrivare a soluzioni estreme”.

E’ quanto si legge in una nota dell’Anci Campania a commento della decisione, annunciata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, di richiedere il “coprifuoco” con stop alle attività e alla mobilità dalle 23 alle 5 nei fine settimana.

 

Nella lettera firmata dal presidente Carlo Marino, sindaco di Caserta, l’Anci Campania guarda con favore a “un lockdown parziale limitato alle ore notturne, tenendo aperte tutte le attività produttive, ovviamente nel rispetto dei protocolli di sicurezza, e le scuole elementari e medie che non sono legate a allarmanti flussi di mobilità. E ribadendo – aggiunge Anci Campania – la richiesta di puntare sulla didattica a distanza delle superiori e delle università e, in generale, sugli ingressi scaglionati per tutti gli studenti. Occorre ora raggiungere e mantenere un alto grado di condivisione fra Regione e Comuni, indipendentemente da schieramenti politici di appartenenza. Ma le misure sono efficaci se vi sono adeguati ed efficaci controlli, con il diretto impegno in questa direzione del Ministero dell’Interno e dei Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Anci Campania ricorda che “le prossime settimane saranno decisive per il nostro Paese e il futuro della Campania. I Comuni non abbassano assolutamente la guardia, ma ci sono rischi evidenti non solo per la salute di cittadini della Campania, ma anche per la tenuta socio-economica della Regione. Nonostante le energiche misure assunte nelle scorse settimane dal governatore De Luca e dal Governo nazionale, i numeri dei contagi appaiono in allarmante crescita. Numeri che nel medio periodo il sistema sanitario regionale potrebbe non essere più in grado di fronteggiare, visto lo stress delle terapie intensive e le difficoltà del tracciamento. L’epidemia richiede perciò una risposta unitaria delle istituzioni, ognuno deve fare la propria parte per scongiurare un lockdown generalizzato che sarebbe catastrofico per il tessuto sociale e la fragile economia della Campania.

La nostra preoccupazione si deve ora tradurre in iniziative concrete non solo per contrastare comportamenti irresponsabili, ma anche per tutelare in prima luogo la salute delle persone fragili, le attività produttive, incluse le scuole e i servizi alla persona. E il momento di alzare il livello di guardia e recuperare quello spirito di sinergia, unità, coordinamento che ci ha accompagnati nella scorsa primavera”, conclude la nota di Anci Campania.

 

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