COVID: PEDIATRI, IN ITALIA VACCINATO MENO DEL 25% BAMBINI TRA 5-11 ANNI

“Attualmente in Italia meno di 1  bambino su 4 (24,4%) nella fascia 5-11 anni ha ricevuto una dose.
Esiste però una notevole eterogeneità territoriale, con alcune regioni
che non arrivano al 15% e altre che si collocano molto più avanti
della media nazionale”. A rilevarlo è la Società italiana di Pediatria
(Sip) alla luce dei dati contenuti negli ultimi due bollettini
dell’Istituto superiore di sanità.

”Di grande interesse è il caso della Puglia dove oltre il 40% dei
bambini tra 5 e 11 anni ha già ricevuto la prima dose – afferma
Annamaria Staiano, presidente Sip – La Regione ha puntato sin
dall’inizio della campagna di immunizzazione contro il Covid-19 sulla
somministrazione del vaccino nelle scuole, con il coinvolgimento di
igienisti e pediatri. Un modello organizzativo che sembra funzionare
molto bene e che anche altre regioni hanno iniziato a mettere in
atto”.

“Intanto – ricorda la Sip – i dati di farmacovigilanza che arrivano
dagli Stati Uniti, dove oltre 9 milioni i di bambini tra 5 e 11 anni
hanno ricevuto una dose del vaccino, confermano che questo è sicuro,
oltre che efficace. Su 8,7 milioni di dosi somministrate nel periodo 3
novembre- 19 dicembre le segnalazioni di eventi sono state pari allo
0,05% e si è trattato nella quasi totalità di casi non seri. Le
miocarditi sono state 11 di cui 7 non gravi (e risolte) e 4 in
osservazione al momento della stampa del rapporto”.

La Sip ricorda – scrive l’ADNKRONOS – come “un altro studio pubblicato
su dati americani conferma che il vaccino protegge bene anche da una
delle complicanze più pericolose per bambini e adolescenti,
l’infiammazione multi-sistemica (Mis-C)”. “Lo studio, condotto da
luglio a dicembre 2021 negli Stati Uniti, ha rivelato che il 95% degli
adolescenti ospedalizzati con Mis-C non risultava essere stato
vaccinato – spiega Rocco Russo, responsabile del Tavolo tecnico
vaccinazioni della Sip – È importante sottolineare che si tratta di
una condizione clinica rara che si verifica in un contagiato ogni
3.200 (dati Usa) ed è più comune tra i bambini più piccoli (che
durante il periodo dello studio non potevano essere ancora vaccinati).
Questo lavoro rafforza l’evidenza che il vaccino protegge non solo
dalla malattia ma anche dalle complicanze”.

”È necessario un grande impegno anche dei pediatri per far sì che
aumentino ulteriormente le percentuali di vaccinazione tra i bambini
in età scolare, per proteggerli dall’infezione e soprattutto dalle
forme più gravi di malattia che rendono necessaria l’ospedalizzazione
– evidenzia Giovanni Corsello, editor in chief dell’Italian Journal of
Pediatrics, rivista ufficiale della Sip – La sinergia tra pediatri,
famiglie e mondo della scuola è necessaria per il contenimento del
Covid-19 e – conclude – la vaccinazione nelle scuole va vista come
mezzo per aumentare in tempi più brevi le percentuali di bambini e
ragazzi vaccinati”.

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