Covid, Speranza: “Due verità, situazione seria e Rt in calo”

“Penso che dobbiamo dire due verità che possono essere in contraddizione: abbiamo una situazione molto seria con una pressione sul Ssn molto significativa. Abbiamo numeri alti che non possono farci abbassare la guardia, il virus circola e il numero dei decessi non può non colpirci. Poi c’è un’altra verità, da alcune settimane ci sono segnali incoraggianti: l’Rt era a 1.7, poi 1.4 e ora 1.18, è possibile che in questa settimana si arrivi ad un numero più basso che spero segnali una continuazione di questa tendenza”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza, nel suo intervento all’evento online ‘La sanità futura tra innovazione e ricerca’ promosso da Rcs.

“Le misure che abbiamo adottato stanno iniziando a dare degli effetti, rispetto ad un curva che impennava abbiamo un segnale positivo”, ha aggiunto Speranza.

La nostra prudenza deve essere massima. A me farebbe molto piacere dire che i problemi sono tutti risolti. Ma se dicessi questo oggi, non direi la verità al Paese. Oggi c’è ancora situazione seria con numeri significaviti. – ha ribadito – Non dimentichiamo quello che è avvenuto durante l’estate, una parte del Paese ha pensato che la battaglia fosse vinta: non possiamo permetterci nuova ondata a inizio 2021″. “Oggi abbiamo segnali positivi e le misure stanno producendo effetti, ma prima di avere cure certe e un vaccino sicuro validato dalle nostre agenzie nazionali e internazionali, l’unica arma che abbiamo sono le misure che comportano anche dei sacrifici”, ha sottolineato.

“Nelle zone rosse il Governo ha fatto una scelta molto chiara per provare a tutelare le scuole, mantenendone aperta una parte rilevante, perché riteniamo siano una priorità assoluta – ha detto ancora il ministro – Valuteremo giorno per giorno i dati e proveremo a capire come il contesto epidemiologico ci consentirà anche una gestione di quello che riteniamo la funzione fondamentale del nostro Paese. Le scuole saranno al centro dell’attenzione del Governo, la valutazione si fa sulla base dei dati epidemiologici, venerdì ci sarà il report e aspettiamo di vedere i dati per le successive valutazioni sulla riapertura delle scuole superiori”.

Il ministro ha inoltre ricordato, nella Giornata contro la violenza sulle donne, che “il 66,8% delle persone che lavorano nel Ssn, sono donne: il loro è un contributo fondamentale”.

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