DENUNCIATI CONIUGI RESPONSABILI DI TRUFFA A CIRCA 1000 IMPRESE DEL TERRITORIO NAZIONALE

 In sostanza, il meccanismo truffaldino ricostruito dai militari di Cerreto Sannita consisteva nel fatto che i coniugi – titolari di imprese individuali della valle telesina operanti nel settore del commercio all’ingrosso di macchine industriali – attraverso una attività di mailing, inviavano a circa 1000 imprese operanti su tutto il territorio nazionale bollettini di conto corrente postale  dell’importo di euro 309,87,   facendoli passare, in modo ingannevole, come la quota d’iscrizione annuale obbligatoria per le imprese alla camera di commercio. Il bollettino, soprattutto per un neofita, sembra regolare. In alto a sinistra l'importo, più in basso la causale: «Iscrizione». Poi la specifica: «L’iscrizione è obbligatoria, per le ditte iscritte a: Camera di Commercio, Industria Agricoltura e Artigianato, qualora si desideri fruire dei servizi offerti». Sembra proprio la richiesta di iscrizione alla Camera di Commercio. Peccato però che, a ben guardare, molto in piccolo si legga il vero intestatario. Gli imprenditori destinatari, indotti in errore dal contenuto della causale, effettuavano regolarmente il pagamento ritenendo di aver adempiuto al versamento obbligatorio denominato “diritto annuale” previsto per l’iscrizione alla camera di commercio, ma con il pagamento del bollettino la somma però andava a finire sul conto corrente postale cointestato dei coniugi. In realtà il pagamento della quota sarebbe servito alla semplice iscrizione della azienda in un portale multiservizi. Si ricorderà che una vicenda analoga è stata recentemente denunciata dalle IENE in un servizio in cui due soggetti, originari della Provincia di Napoli e Benevento, avevano organizzato una truffa con un modalità analoghe. I militari su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, Dott.ssa Marcella Pizzillo, che coordina l’indagine, hanno effettuato delle perquisizioni domiciliari presso l’abitazione dei coniugi dove hanno rinvenuto e sequestrato personal computer, numerose ricevute di versamenti, elenchi delle imprese truffate, alcuni bollettini già predisposti e pronti per essere spediti ad aziende di tutta Italia ed infine hanno proceduto al sequestro del contro corrente postale in uso ai medesimi dove confluivano  i versamenti fraudolenti.

ARTICOLI CORRELATI