Discarica Serra Pastore a S. Bartolomeo in G., Colasanto interroga Bassolino e Nocera

Il deputato regional sannita, premesso “che nel novembre del 2006 sembra siano stati effettuati dei lavori per l’adeguamento funzionale della discarica in oggetto, consentendo la riapertura della stessa per il conferimento di materiali di risulta quali FOS e sovvalli; che da informazioni assunte sembra che oltre dieci autotreni al giorno conferiscano rifiuti nella discarica in oggetto; che nelle zone adiacenti, ed anche a notevole distanza dal sito della discarica, si percepisce un odore nauseabondo, che sta a significare che il materiale conferito contiene ancora frazione organica e probabilmente non ha perso potere inquinante; che la possibile presenza di frazione organica nel materiale conferito potrebbe essere causa di formazione di percolato; che non lontano dalla discarica in oggetto scorre il fiume Fortore che alimenta la diga di Occhito utilizzata per la captazione di acqua per le popolazioni delle regioni Puglia e Molise”, interroga il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore all’Ambiente al fine di sapere con estrema urgenza: “Se quanto sopra esposto risponde al vero; se è vero che la discarica in oggetto è stata già chiusa nel 2005 perché aveva esaurito la capacità ricettiva; i motivi per cui la discarica è stata riaperta e con quale ordinanza; i motivi per cui sono stati necessari i lavori per l’adeguamento della discarica (effettuati nel novembre del 2006) e se questi sono stati regolarmente autorizzati e sono stati eseguiti a regola d’arte; se l’ordinanza di riapertura della discarica prevede il conferimento unicamente di FOS e sovvalli; se nei materiali di risulta conferiti (FOS e sovvalli) sono presenti frazioni di materiale organico che genera l’odore nauseabondo lamentato e la possibile formazione di percolato; se il fiume Fortore può essere interessato dall’inquinamento di percolato che potrebbe fuoriuscire dalla discarica e quindi possano arrecarsi danni per la salute umana qualora si dovesse verificare anche l’inquinamento delle acque della diga di Occhito; se l’ARPAC ha effettuato rilievi sulla qualità dei rifiuti conferiti, sulla qualità dell’aria (nelle zone adiacenti alla discarica dove si lamentano odori nauseabondi), e sulla qualità delle acque dei corsi d’acqua circostanti, e si chiede di essere informato circa i risultati di tali analisi; se, qualora i fatti sopra esposti risultino accertati, ritengano opportuno informare l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle responsabilità ed attivarsi per la immediata chiusura della discarica”.

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