Divieto dimora a Sandra Lonardo, legali: mai un caso simile

Se Sandra Lonardo fosse davvero a capo di un’associazione per delinquere assieme al marito, che senso ha tenerla lontana dalla sua regione, visto che col marito vive? Qual è la necessità cautelare tanto pressante – hanno poi aggiunto – da doverle, addirittura, impedire l’esercizio del diritto, costituzionalmente garantito, a partecipare alla competizione elettorale in condizioni di parità con gli altri candidati? Eppure, alla Lonardo è contestato esclusivamente un abuso d’ufficio e il presunto concorso nell’affidamento, nel lontano 2001, di una consulenza, fatto oltretutto escluso dallo stesso tribunale della libertà". Poi nuovamente sul provvedimento di divieto di dimora. "Non crediamo – hanno sottolineato i due avvocati – che questa sia la funzione delle misure cautelari nel nostro ordinamento. Non è certo frequente questa severità. Non ricordiamo casi simili". 

(ANSA).

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