“Le affermazioni della Jervolino, per chi non lo avesse compreso soprattutto tra gli amici del centrosinistra sannita, confermano quanto noi sosteniamo da tempo: a Napoli ci considerano ‘montanari’ da riempire di rifiuti, ecoballe, biomasse e pali eolici”. Per Colasanto, dunque, le parole del primo cittadino napoletano sono “chiarissime: noi sanniti siamo classificati cittadini di serie ‘c’. Addirittura la sindaca sostiene: ‘Come si fa a considerare le esigenze della provincia di Benevento alla stessa stregua di quelle di Napoli? Qualcuno mi dica: dove la facciamo una discarica tra Napoli e Pompei?’. Dunque, come a dire, a Napoli non abbiamo zone dove fare discariche, per cui dobbiamo sversare, le migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti che produciamo, obbligatoriamente a Benevento. Senza voler polemizzare, siamo veramente all’assurdo…”. Per Colasanto “il sindaco di Napoli, ma anche altri rappresentanti istituzionali e politici, dimenticano che il Sannio ha già dato tantissimo in termini di solidarietà. L’eolico campano, per la produzione di energia alternativa, è concentrato esclusivamente nel Fortore, le biomasse vogliono farle da noi, a Montesarchio con i rifiuti napoletani è stata riempita una discarica che se fosse stata utilizzata per la sola provincia di Benevento sarebbe durata oltre dieci anni, le ecoballe regionali sono state sistemate a Toppa Infuocata. Probabilmente, la bontà dei sanniti è stata scambiata per altro…”. Poi, il consigliere regionale pone una domanda: “Perché quando si tratta di rifiuti, eolico e biomasse si pensa sempre a Benevento? Perché c’è un presidente della Provincia consenziente? Non ci sono altre tre province, oltre Napoli e Benevento?”. Per cui, il deputato regionale sannita dice “basta alle aggressioni selvagge delle zone interne” e sostiene con forza, così come deciso dalle istituzioni competenti, “la scelta di provincializzare veramente e seriamente il sistema rifiuti affinché ognuno crei sul proprio territorio un ciclo completo e definitivo che possa condurci fuori dall’emergenza
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