Errore dell’algoritmo: diritto ad essere assunti e risarciti

Il Ministero dell’Istruzione ancora una volta paga per gli errori commessi dall’algoritmo: l’assegnazione errata delle supplenze, con privazione della cattedra spettante, comporta il diritto del soggetto/docente al risarcimento e all’attribuzione del relativo punteggio.

Se a causa di un errore del programma informatico che gestisce le convocazioni da parte del MIM, il docente con maggiore punteggio nella Graduatoria relativa a quella classe di concorso e/o materia non viene convocato, lo stesso può chiedere ed ottenere il risarcimento nonché il punteggio negato.

È risaputo, ha commentato l’avv. Vincenzo Piscitelli, del foro Beneventano, che da anni si occupa della materia, che l’algoritmo, negli ultimi anni, sta provocando diversi problemi ai docenti inseriti nelle graduatorie; molti, infatti vengono scavalcati, nell’assegnazione delle supplenze, in modo ingiustificato a causa del mal funzionamento del sistema gestito dal Ministero. Ne consegue che i docenti, intraprendendo l’azione giudiziaria nei confronti di quest’ultimo, hanno diritto ad ottenere l’assegnazione della supplenza negata o anche il risarcimento, nonché il punteggio utile per le future assegnazioni”.

Già molti Tribunali italiani stanno orientando le loro pronunce in favore di chi, in modo illegittimo, viene privato della possibilità di lavorare in virtù del punteggio acquisito in graduatoria a causa degli errori dell’algoritmo.

Agli errori bisogna in qualche modo rimediare: pertanto ha continuato l’avv. Piscitelli “ci auguriamo che il Ministero possa, per il futuro gestire meglio il proprio operato ed evitare ai docenti la negazione dei loro legittimi diritti”

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