Fondi alluvione, Mastella e De Girolamo a De Caro: “I 355 milioni non ci sono”.

In riferimento ai fondi da destinare alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione dello scorso ottobre, il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e la deputata, on.le Nunzia De Girolamo, hanno diffuso la seguente nota congiunta per spiegare alcuni elementi delle vicenda, oggetto di dibattito politico.
“Premessa: se le affermazioni di Del Basso De Caro fossero vere non scriveremmo questa nota e saremmo felici come tutti i sanniti. Invece siamo costretti a far chiarezza, come sempre accade con Del Basso, ancora una volta incapace di dire la verità. Tra l’altro non ci sarebbe nulla di male nello spiegare con semplicità le regole attuate dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 28 Luglio scorso. Per inciso, il Parlamento aveva stanziato le risorse potenziando come mai avvenuto prima e con voto unanime il FEN, il fondo per le emergenze nazionali nelle settimane immediatamente successive il disastro. Con l’ultima legge di stabilità approvata a dicembre 2015, le risorse erano state rese disponibili.
In questi giorni, dopo ben otto mesi, il Consiglio dei Ministri ha finalmente pubblicato le regole che consentiranno ai singoli di ottenere le risorse che i sanniti aspettano dall’ottobre 2015. Vediamo di cosa si tratta. Le risorse immediatamente disponibili da qui alla fine dell’anno sono pari a 400 milioni di euro. Le aree di ricognizione per le emergenze in tutto il Paese sono 49. Di queste 40 hanno trasmesso le loro esigenze al dipartimento della Protezione Civile; tra le quaranta c’è Benevento.
Quanto chiedono le 40 aree dichiarate in emergenza? 804 milioni per le abitazioni private e 889 per le attività produttive. Per un totale complessivo di quasi 1 miliardo e settecento milioni oltre alle 9 aree che dovranno ancora completare la ricognizione. Per queste esigenze che dovranno essere valutate singolarmente qual è la disponibilità entro fine anno? 400 milioni!
Se il quadro non fosse già chiaro su quanto siano infondate le dichiarazioni di Del Basso, appare opportuno pubblicare integralmente i punti più importanti per chi ha subito un danno e deve far domanda di risarcimento. Con la speranza che Del Basso non contesti anche la gazzetta ufficiale:
e) in relazione ai danni al patrimonio privato, per gli immobili destinati, alla data dell’evento, ad abitazione principale del proprietario, determinare i contributi massimi concedibili, nel limite dell’80% ….. e comunque nel limite massimo di 150.000,00 euro, corrispondente all’80% dell’importo massimo ammissibile della casa distrutta…
h) limitatamente agli immobili distrutti o allagati, destinati ad abitazione principale… fino a un massimo di euro 300,00 per ciascun vano catastale distrutto o allagato e, comunque, nel limite massimo di 1.500,00 euro;
i) in relazione ai danni subiti dalle attività economiche e produttive, determinare i contributi massimi concedibili, nel limite del 50% … e comunque entro il limite massimo complessivo di euro 450.000,00 per tutte le tipologie di contributo.
E’ chiaro cosa abbiamo davanti? La nostra gente se andrà bene otterrà la metà dei danni subiti e comunque con dei tetti che sono sotto gli occhi di tutti. Ma come si fa a considerare con gli stessi massimali tutte le alluvioni? Questo è il punto politico che ci fa infuriare e su cui torneremo presto alla carica. Fissare quei massimali significa considerare case e capannoni tutti uguali da nord a sud indipendentemente dall’alluvione o calamità naturale avvenuta.
E irrita ancor di più il tentativo vergognoso e penoso di Del Basso nello spacciare i dati della ricognizione come fossero i dati dei rimborsi o degli stanziamenti in favore del Sannio. Ma penserà il sottosegretario che siamo tutti incapaci di leggere, capire e intendere? A cosa serve questa falsificazione pubblica se poi i nodi arrivano al pettine? La gente dopo un anno va ristorata. Stop. Altro non serve. Al momento ci sono risorse pubbliche stanziate dal Parlamento sul triennio con una delibera del Consiglio dei Ministri che di fatto ridimensiona i rimborsi e allunga ancora i tempi. I 355 milioni per il momento non ci sono, speriamo ci sia almeno l’umiltà di chiedere scusa per questa sciocchezza dichiarata e di rimettersi al lavoro per consentire a chi ha subito danni di non subire anche l’umiliazione del raggiro di Stato”.

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