**Governo: voci su vertice Meloni-Salvini-Tajani a margine Cdm, su sfondo partita regionali**

Roma, 16 gen. (Adnkronos) – Tanta carne al fuoco oggi a palazzo Chigi, tra Pnrr, ex Ilva di Taranto e Comitato interministeriale per la sicurezza. Sullo sfondo il nodo delle regionali con Cristian Solinas ormai ‘fuori’ e al suo posto il candidato fortemente voluto da Fdi, Paolo Truzzu, attuale sindaco di Cagliari. Tant’è che in tanti si attendevano un vertice tra i leader di centrodestra, proprio a margine della riunione di governo, per provare a chiudere definitivamente la partita sui governatori. Fonti di palazzo Chigi dicono che Giorgia Meloni e i due vicepremier si sono visti ma insieme ad altri ministri per affrontare vari temi sul tavolo. Ma, a quanto apprende l’Adnkronos, un vertice a tre, alla fine, ci sarebbe stato: al termine del Cdm. Bocche cucite però sul contenuto dell’incontro. La presidente del Consiglio si sarebbe ritagliata un momento oggi con Matteo Salvini e Antonio Tajani. Un indizio, fanno notare, è che il leader della Lega ha anche ‘bucato’ un’ospitata tv in serata.

C’è chi dice che l’affaire regionali per ora resterebbe ancora in stand-by. Fotografando di fatto lo stallo, con Fdi ferma nel ‘cambio di guardia’ in Sardegna e la Lega convinta nel voler confermare l’uscente. Ma se muovi un tassello, rischiano di venire giù tutte le altre pedine, come in un domino che allunga le sue ombre sul governatore uscente della Basilicata Vito Bardi fino a lambire il veneto Luca Zaia, alla prova di forza del terzo mandato. Per Fdi, ormai maggioranza nel Paese, i rapporti vanno riequilibrati: “impensabile che delle 5 regioni al voto, due siano a guida Lega, due ad appannaggio di Fi e solo una in capo a noi”, il ragionamento che rimbalza in via della Scrofa.

“C’è tempo fino al 24 per sciogliere la riserva”, viene ricordato, rimarcando che la deadline non è imminente. Intanto a sorpresa slitta il dl sull’election day. E mentre fonti di Palazzo Chigi assicurano che dietro il rinvio ci sarebbe solo un problema di tempi di una giornata al cardiopalma, alcuni ministri raccontano all’Adnkronos che in realtà ad allungare i tempi ci sarebbe il nodo irrisolto dei terzo mandato per i sindaci dei piccoli comuni al voto.

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