I Vigorito presentano il nuovo Benevento. Acori non sarà l\’allenatore della squadra.

Ciro Vigorito:
"Vi ringrazio per aver risposto al nostro invito, siamo qui soprattutto perchè vogliamo porre fine al silenzio che stava dando ormai eccessivamente fastidio, soprattutto per le motivazioni che erano e sono molto serie. Questo è il momento giusto per parlare e darvi delle spiegazioni dovute. Mio fratello traccerà le linee guida da noi elaborate per la prossima stagione. Dopodichè saremo a vostra disposizione per eventuali domande".

Oreste Vigorito:
"Abbiamo sempre professato la politica di condivisione di problemi, quindi ci fa piacere vedervi qui, nonostante sia una conferenza stampa. In sostanza siamo qui per dirvi che abbiamo assorbito due o tre settimane di riflessioni, per cercare di darvi delle risposte. Se si prendono degli impegni bisogna averne la convinzione. Non vogliamo fare cose impossibili, ma cose possibili. Non è stato facile rialzarsi, ma non perchè non abbiamo accettato la sconfitta, ma perchè avevamo la necessità di fare il punto della situazione. Abbiamo riflettuto anche sul modo di fare della città nei nostri confronti. Avevamo detto che non saremmo rimasti se ci avreste chiesto di andare via. Qualcuno lo ha preso come un ricatto, ma era solo un modo per manifestare la nostra disponibilità. Non abbiamo mai approfittato delle circostanze, abbiamo solo cercato di capire se e come proseguire l’impegno. Se siamo qui è perchè abbiamo deciso di continuare la nostra avventura. Non era, credetemi, una cosa scontata. Alcuni la prendono come una cosa facile, ma non è semplice prendere una decisione simile. Non siamo dei miracolati, ricchi per caso. Negli ultimi due mesi non c’è stato molto coinvolgemento. La nostra delusione non è stata per la sconfitta a Varese. la nostra delusione deriva dal fatto che quando abbiamo avuto bisogno, quando anche gli atleti si sono ritrovati col bisogno del calore del pubblico e della città, diciamo che ognuno ha preso la sua strada. Sono bastate poche partite per distruggere ciò che di buono era stato creato in precedenza. QUesto ci ha fatto meditare, perchè la nostra storia calcistica qui si concentra in quattro anni e mezzo disputati al vertice, ma seppu potrebbe sembrare molto, per noi è poco.
C’è la necessità di operare un cambio. Abbiamo costruito dal nulla il settore giovanile, un settore stimato in tutta Italia. la nostra soddisfazione è vedere i baby che giocano in nazionale, magari questo sarà apprezzato anche da voi.
Per la prima squadra invece sono stato io, non mio fratello, il responsabile. Ho detto che dovevamo vincere subito. Alcuni mi hanno detto che non si può vincere subito, ma io credo che si possa con tanta pazienza, competenza, ma soprattutto fortuna. Poi ci sono altri che dicono che io mangio allenatori, ma io peno che siano gli allenatori a mangiare i nostri soldi.
A volte vorrei farvi capire quanto sia difficile. Non è come si legge sui giornali. Quando devi affidare le sorti di una squadra in mano ad una persona, non è che il suo passato glorioso voglia dire che sia per forza l’uomo vincente. Vedete Tesser, ad un certo punto non lo voleva nessuno, ed ora è in B. Gli errori si faranno sempre, e questi giorni sono serviti per farci cambiare politica. stare troppo bene nel calcio, evidentemente, non fa venire la voglia di giocare a calcio. Vivere in una città di serie A, con una società di serie A, potrebbe addirittura togliere stimoli a chi invece dovrebbe sudare per vincere sul campo. Abbiamo invitato i calciatori a rivedere le loro posizioni contrattuali con noi. Volevamo vedere chi tenesse davvero a questa maglia. Voi giornalisti avete insinuato che loro vengano qui solo per i soldi, alla fine siamo caduti in tentazione, vi abbiamo dato ascolto ed abbiamo verificato il tutto. Abbiamo chiesto a tutti di rimanere qui per amore e non per soldi. Stiamo attendendo risposte, la disponibilità c’è, ma attendo la firma sui contratti, qualcosa di concreto. Non lo facciamo per risparmiare, ma per capire chi ci tiene davvero e poi per una strategia di mercato. Chi non riduce l’ingaggio partirà di sicuro, o per un’altra squadra, o per casa loro, o in ultimo, per una stagione in tribuna. Il nuovo allenatore, deve avere una squadra vera a disposizione.La colpa della società è quella di affidare sempre i compiti maggiori agli addetti ai lavori. Si è parlato prima con il con il tecnico, il ds e poi si valuta chi prendere. Quelli che abbiamo preso l’anno scorso, ad escluione di Pacciardi, sono stati scelti dal mister. Questo non vuol dire incompetenza da parte sua, ma semplicemente che sono state scelte sbagliate. Il signor Acori non farà più parte dei programmi di questa società. Siamo alla ricerca di un nuovo allenatore che segua una sola direttiva: i giocatori che vengono devono avere due cose. Una è la voglia di giocare e l’altra e quella di continuare il nostro progetto, senza dubbio.
Notizia di poche ore fa è che ho deciso di dare le dimissioni da consigliere della Lega Pro. Non presenzierò più ad alcuna riunione. Ciro sta riorganizzando la nostra sede, ci saranno dei tagli anche lì. Perchè 72 dipendenti erano tantissimi, avevamo fatto qualcosa di troppo grande. Il direttore sportivo sarà riconfermato. Non abbiamo bisogno di maghi del mercato. Mariotto è una persona seria, disponibile e competente, non il nostro leccaculo.
Sappiamo già che andremo incontro ad un anno in cui ci sarà gente che ci remerà anche contro. Noi rispettiamo loro, ma allo stesso tempo pretendiamo rispetto da tutti. Favorevoli e dissidenti. Cerchiamo di iniziare un nuovo campionato sperando di far divertire tutti, i tifosi che sognano, la stampa che freme ed attende il grande colpo di mercato, e la società che deve andare a braccetto coi tifosi. Ma per piacere non attribuiteci colpe non nostre. Insomma, siamo qui per cominciare insieme un’altra volta. Grazie a tutti."

 

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