Il MIM ancora condannato per abusiva reiterazione dei contratti a termine per i docenti di religione: riconosciuto il risarcimento anche dai Tribunali di Foggia e Chieti.

 

Continua senza sosta la battaglia dell’avv. Vincenzo Piscitelli per garantire la tutela ai precari nella scuola, ed in particolare agli insegnanti di religione, a causa della illegittima reiterazione di contratti a termine. Tutti i Tribunali nazionali, nei quali il legale beneventano  sta operando, si stanno pronunciando favorevolmente sulla domanda di risarcimento danno proposta nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Proprio in questi giorni, dopo le numerose sentenze positive del Tribunale di Benevento, anche il Tribunale di Foggia e il Tribunale di Chieti si sono pronunciati per la condanna del Ministero al risarcimento del danno in favore degli Insegnati di religione.

Sono tutti d’accordo nel ritenere che anche per tale categoria di insegnanti, qualora il Ministero faccia ricorso al contratto a tempo determinato per un periodo largamente superiore ai 36 mesi, tale comportamento si palesa illegittimo e ne consegue il diritto della parte di richiedere ed ottenere il risarcimento.

La mia soddisfazione è grande, ha commentato l’avv. Vincenzo Piscitelli, non solo perché dopo anni di lotte si stanno realizzando  i risultati tanto attesi e sperati ma anche e soprattutto perché i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole rispetto a quelli a tempo indeterminato e, dunque, agli insegnanti di religione; essi non possono essere sottoposti a reiterati contratti a termine senza una vera e concreta prospettiva di stabilizzazione”.

Un invito, quello del professionista beneventano, rivolto in particolare agli insegnanti di religione, a non perdersi d’animo ma piuttosto ad agire per tutelare i propri legittimi diritti; “la mia disponibilità a difesa dei precari è stata e continuerà ad essere massima per combattere lo sfruttamento del lavoro precario; ha continuato l’avv. Piscitelli – le sentenze ottenute e che senza dubbio si otterranno in futuro, rendono finalmente giustizia ai precari e agli insegnanti di religione in particolare”.

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