La battaglia dello \"Zaccheria\" termina 1-1. Mazzeo risponde a Sarno

CRONACA – De Zerbi stupisce tutti, mandando in campo Riverola nel tridente offensivo e non Iemmello, che parte dalla panchina dopo l’esclusione di domenica scorsa. A centrocampo preferito ancora Vacca a Coletti. Auteri risponde anch’egli modificando le formazioni pronosticate nel pre-gara, schierando Angiulli e Mazzeo dal primo minuto a discapito di Del Pinto e Marotta. Nei primi dieci minuti di gara le due squadre prendono le misure l’una dell’altra. La prima occasione è rossonera al 12’, quando Di Chiara si libera bene sull’out sinistro dell’area di rigore sannita, e mette un insidioso cross al centro su cui però nessun satanello si avventa per ribadire in rete. I giallorossi rispondono immediatamente con un tiro di Ciciretti dal limite d’area foggiano,: la conclusione non inquadra lo specchio della porta e termina a lato. Al 15’ il Foggia avrebbe la prima vera occasione per passare in vantaggio: Agnelli con un passaggio illuminante serve l’accorrente Angelo che, in area di rigore ospite, si libera di un avversario, ma conclude da pochi passi con un tiro-cross che si rivela innocuo, sciupando una ghiotta occasione. Il Foggia preme sull’acceleratore, e ci prova ancora con Sarno e Agnelli, senza però impensierire Gori. Al 23’ l’episodio che potrebbe sbloccare il match: sugli sviluppi di una manovra offensiva rossonera tra i difensori giallorossi, Di Chiara si ritrova a crossare dall’out di sinistra, trovando però sulla traiettoria il braccio largo di Melara; per il direttore di gara non ci sono dubbi, è calcio di rigore. I rossoneri in casa fino ad oggi avevano ottenuto quattro rigori, riuscendone a trasformare soltanto uno con Sarno: sulla palla si presenta Agnelli, galvanizzato dal tiro dal dischetto siglato domenica scorsa a Catanzaro. Ma la maledizione dello “Zaccheria” colpisce ancora i rossoneri, e il capitano di De Zerbi si fa ipnotizzare da Gori, che manda la palla in angolo. Sugli sviluppi del corner, il portiere dei sanniti si rende ancora protagonista su un colpo di testa di Gigliotti, respingendo d’istinto la “spizzata” del difensore di casa. Il Foggia non perde il ritmo, ma non riesce a creare grosse occasioni, e allora il Benevento ne approfitta per farsi vedere nell’area di rigore rossoner, dopo una mezz’ora svolta quasi interamente nella propria trequarti, con un tiro di Melara al 26’ terminato fuori, e con un’occasione più pericolosa capitata sui piedi di Lopez al 33’, il quale però, concludendo a botta sicura verso la porta difesa da Narciso da pochi passi, trova sulla traiettoria il corpo di Loiacono a fare da scudo e a respingere la conclusione che sembrava ben indirizzata. Queste le ultime occasioni da segnalare in un primo tempo che ha visto il Foggia farla da padrone, senza però riuscire a passare in vantaggio nonostante le molteplici occasioni avute.

La ripresa si apre con le due squadre che scendono in campo con gli stessi undici della prima frazione. Dopo soli 5 minuti, il Foggia alla prima occasione passa: De Falco fa fallo su Gerbo ai 30 metri e riceve il cartellino giallo; la posizione è la stessa da cui Gigliotti lo scorso anno punì proprio i sanniti, ma questa volta ci va Sarno. Il risultato è lo stesso: colpo potente e preciso, palla nel sette, Foggia in vantaggio. Lo “Zaccheria” esplode di gioia, lo “scugnizzo” rossonero corre ad abbracciare i compagni di squadra in panchina. Il Benevento non accusa il colpo, e risponde con due conclusioni insidiose nei 5 minuti successivi, con Lopez e Cissè, su cui Narciso, con qualche difficoltà, riesce a parare. La gara si fa più maschia, e a farne le spese sono Ciciretti e Vacca, che ricevono il cartellino giallo. Il centrocampista rossonero, in occasione del fallo, resta dolorante a terra, e De Zerbi lo richiama in panchina inserendo Coletti. Al momento della sostituzione, Vacca risponde non proprio elegantemente ai fischi dei suoi ex tifosi. Il clima si surriscalda, il Benevento cerca il gol del pareggio con una bella conclusione di De Falco al 63’, e lo si nota anche dalla prima sostituzione di Auteri che richiama in panchina il difensore Padella, mandando in campo un altro attaccante, ovvero Marotta. De Zerbi risponde al 67’ con il ritorno in campo del bomber Pietro Iemmello, che va a sostituire un Riverola apparso non proprio adatto al ruolo di attaccante esterno. Un minuto dopo, proprio il neoentrato avvia un prezioso contropiede concluso da Chiricò con un mancino debole facile preda di Gori. Auteri termina i cambi al 70’, inserendo Campagnacci e Mazzarani per Cissè (poco pericoloso quest’oggi) e Angiulli. Al 73’, occasione pericolosa per gli ospiti: punizione battuta dalla trequarti sinistra rossonera, la palla sta per terminare sulla testa di Mazzeo, ma Loiacono con una deviazione decisiva non permette all’attaccante giallorosso di concludere a rete. Al 77’, grossa occasione per i padroni di casa per raddoppiare: Agnelli viene servito con un bel passaggio filtrante da Gerbo, e di prima, con un colpo di tacco, la appoggia per Iemmello che trova però un ottimo Gori in uscita che gli nega la gioia del gol. Un minuto più tardi, un brutto fallo di Pezzi accende un parapiglia da cui vengono fuori  tre cartellini gialli, uno al difensore autore del fallo e gli altri due per Coletti e Melara. Il Benevento spinge per ottenere il pareggio, e Ciciretti incuneandosi in area di rigore avversaria, viene atterrato da Gerbo: per il direttore di gara è nuovamente calcio di rigore. Il pubblico della “Zaccheria” è gelato. Dopo le proteste dei rossoneri, sul dischetto si presenta Mazzeo, che con grande freddezza, spiazza Narciso e sigla il pari. Il portiere rossonero pochi istanti più tardi, rischia moltissimo, quando in uscita sulla trequarti, cerca la giocata con i piedi facendosi però rubar palla da Marotta che però non ne approfitta e l’azione svanisce dopo che Di Chiara riesce ad allontanare il pericolo. Non contento, il portiere di casa si ripete pochi minuti dopo, quando esce a vuoto su Campagnacci lasciato a rete, che tocca la palla anticipando l’estremo difensore ma la manda fuori. Gli ultimi sono concitati, con continui capovolgimenti di fronte tra le due squadre che cercano i tre punti, ma dopo 4 minuti di recupero, la gara termina.

Per quanto visto in campo, un punto prezioso per i sanniti e due punti bruciati ancora tra le mura di casa per il Foggia, ma la gara, nel finale, avrebbe potuto subire anche clamorosi ribaltoni, a testimoniare che non sempre vince chi costruisce più gioco. In classifica, aspettando i risultati dagli altri campi, non cambia nulla per il momento. Per il Foggia si fa dura, visto che da questo momento, tutti gli scontri diretti i rossoneri li avranno in trasferta.

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