La presidentessa della Virtus Lanciano Valentina Maio pungola la sua squadra, vuole che migliori il rendimento

Valentina Maio ha solo 28 anni, ma dal 2008 – con l’acquisizione all’asta fallimentare da parte di suo padre Franco – è diventata la presidentessa della Virtus Lanciano 1924. Nell’intervista rilasciata a tuttolegapro.com stila un bilancio del questo girone di andata che vede il club abruzzese viaggiare a quota 27 punti, al quarto posto in classifica insieme alla Juve Stabia. Ma soprattutto per capire quali saranno le prossime mosse della dirigenza in vista dell’apertura della sessione invernale di calciomercato, anche se su questo aspetto la giovane numero uno rossonera è categorica: "Sarà un mercato in cui lavoreremo più sulle cessioni". Inevitabile poi che il discorso cada sulla presenza in squadra del marito, il centrocampista Manuel Turchi e sulle difficoltà dovute al fatto di essere una donna all’interno di un ambiente da sempre prerogativa maschile.

Presidentessa Maio, avete chiuso questa prima parte di campionato con la vittoria sul Foligno e il quarto posto in classifica in coabitazione con la Juve Stabia, quindi in zona play-off. Può ritenersi soddisfatta?
"Siamo abbastanza soddisfatti anche se devo dire che ci aspettavamo qualche punto in più. Invece abbiamo chiuso il girone di andata con gli stessi punti dell’anno scorso. Dati gli investimenti comunque diversi, ci aspettavamo qualcosa di più. Però non bisogna lamentarsi, ma andare avanti e conquistare altri punti".
Finora non si è mai sbilanciata sugli obiettivi che vorrebbe raggiungere in questa stagione: ora che è finito il girone di andata e il quadro è più chiaro se la sente di farlo?
"Gli altri anni ho sempre parlato di obiettivi da raggiungere e ho sempre detto quali erano i miei sogni in merito. Quest’anno ho deciso di tenermeli per me e non dirli, un po’ per scaramanzia: d’altronde nel calcio sono tutti scaramantici e allora comincio ad esserlo anche io. Quindi tengo ben stretta i miei sogni nel cassetto".
Siete una delle difese meno perforate del Girone B, insieme all’Atletico Roma: solo 14 gol subiti. Qualcosa per cui sorridere c’è…
"Ma sicuramente c’è qualcosa di positivo. Prima di tutto perché ci siamo noi come società ed è positivissimo. C’è un grande mister (Andrea Camplone, ndr). C’è una squadra composta da professionisti sia a livello umano sia a livello calcistico. Quindi va benissimo. Sono cose che mi rendono fiera di essere presidente di questa squadra".
E poi avete subito solo tre sconfitte: insomma i numeri parlano chiaro.
"Assolutamente sì".
Tra poco inizierà la finestra del calciomercato: che mercato sarà e come vi muoverete?
"Ci penseremo dopo le vacanze natalizie. Ad oggi non abbiamo nessuno in mente, non ci sono nomi caldi da acquistare. Vedremo quando ci siederemo a tavolino e discuteremo della situazione".
Ma crede che sarà un mercato più in entrata o in uscita?
"Sicuramente posso dire che riguarderà più le cessioni che gli acquisti".
Lei è una delle pochissime "donne presidente" sulla scena calcistica. E’ stato difficile ricoprire questo ruolo in un mondo prettamente maschile?
"Mi sono trovata benissimo. Forse proprio perché girano tanti maschi, non sono abituati a vedere delle donne e quindi ti trattano con molta gentilezza. Anche se all’inizio ti guardano sempre con l’occhio strano come per dire: ‘Non sei all’altezza!’, però poi quando ti siedi al tavolo, sono altre le cose che vai a dimostrare e che permettono di farti prendere in considerazione come persona seria e che sa lavorare bene".
Però con le sue parole conferma il gap esistente: la donna deve dimostrare sulla sua pelle di essere competente e valida in questo ambiente, perché d’acchito non le si crede.
"Purtroppo mi sento di dire che le donne devono farlo tutti i giorni in tutti i campi, non solo nel mondo del calcio".
Anche se nell’ambiente calcistico un po’ di più…
"Inevitabilmente perché sono tutti maschi. Penso che siamo un po’ sfortunate da questo punto di vista: dobbiamo sempre guadagnarci tutto in prima persona".
Lo si nota anche se si pensa al fatto che se si pubblica una sua foto, subito i commenti vanno sull’aspetto fisico più che sulle qualità dimostrate sul campo.
"Sinceramente non mi dà fastidio se si fanno dei complimenti positivi: sono sempre una cosa bella. Non mi arrabbio per quello. D’altronde fa piacere ricevere dei complimenti".
In squadra milita anche suo marito, il centrocampista Manuel Turchi. Quanto è difficile essere presidente del proprio compagno di vita?
"Non è difficile. Bisogna essere intelligenti, capire quali sono i ruoli, saperli gestire e farlo capire anche agli altri. Solo con l’intelligenza le cose possono andare avanti bene".

beneventofree.it

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