Lombardia: Ledha ai candidati ‘mettete al centro inclusione e indipendenza dei disabili’

Milano, 12 gen. (Adnkronos) – Inclusione e indipendenza delle persone con disabilità sono le due parole chiave su cui dovrà ruotare l’azione di governo di chi amministrerà Regione Lombardia dopo la tornata elettorale del 12 e 13 febbraio. Questa la principale richiesta contenuta nel documento che la Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità, ha inviato ai candidati.

“Inclusione -scrive il presidente di Ledha, Alessandro Manfredi- significa poter partecipare a ogni aspetto della vita sociale in condizione di uguaglianza con gli altri, rimuovendo ogni barriera che ancora oggi limita questa possibilità. Indipendenza ha invece a che fare con la possibilità di scegliere, sempre in condizioni di uguaglianza con gli altri, che cosa fare della propria vita, tanto nella dimensione quotidiana, tanto in quella più ampia”. L’associazione guarda con attenzione alla tornata elettorale “anche come occasione di dibattito e di confronto sulle strade da percorrere per vedere rispettati i diritti umani delle persone con disabilità”.

Per questo motivo ha condensato all’interno del documento analisi, richieste e proposte su diversi temi, a partire dal settore delle politiche di welfare sociale. Un ambito che dovrà affrontare grandi cambiamenti alla luce dell’approvazione della legge delega al governo in materia di disabilità e dell’implementazione della recente legge regionale 25/2022 per il diritto alla vita indipendente. Nei prossimi anni, si legge nel documento, “si dovrà fare in modo che effettivamente sia il progetto di vita della persona con disabilità a determinare i sostegni di cui la persona avrà bisogno e diritto. Una vera ‘rivoluzione’ dato che oggi è più frequente capiti il contrario”.

Ledha rinnova poi la richiesta ad arrivare alla definizione di un Fondo unico per la disabilità che possa costituire la base di risorse per la definizione del budget di progetto a sostegno di quanto previsto dal Progetto di vita. E chiede ai candidati di prevedere “un serio piano di de-istituzionalizzazione” che da un lato eviti l’ingresso nei servizi istituzionalizzanti delle persone con disabilità e dall’altro favorisca percorsi di uscita per coloro che ci vivono. Analogo sforzo deve essere messo in campo per arrivare a un pieno riconoscimento della capacità giuridica e di uguale riconoscimento delle persone con disabilità di fronte alla legge.

Proprio per questo Ledha chiede a Regione Lombardia di “aprirsi a una seria collaborazione con gli enti locali e del terzo settore per arrivare a un miglior utilizzo dell’amministratore di sostegno”. Per consentire alle persone con disabilità di essere maggiormente presenti e quindi visibili nella società sarà quindi necessario investire tempo e risorse affinché i servizi e le strutture destinate a tutta la popolazione siano resi accessibili anche alle persone con disabilità. Da qui la richiesta di un maggiore impegno e di una maggiore attenzione al tema dell’accessibilità e del benessere ambientale: “È necessario creare le condizioni affinché ogni barriera che impedisca la partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale sia considerata una discriminazione, da contrastare senza indugio”, si legge nella lettera. Un impegno che si declina in molti ambiti della vita quotidiana: dalla scuola ai trasporti, dal tempo libero allo sport.

Ledha chiede infine che venga riservata attenzione anche a due aspetti fondamentali per assicurare il diritto a una vita autonoma per le persone con disabilità: la casa e il lavoro. Ancora oggi per le persone con disabilità la difficoltà a trovare una casa accessibile e adeguata alle proprie esigenze è una delle barriere che limita fortemente la possibilità di formare la propria famiglia. Allo stesso modo anni di studi e statistiche sul tema mostrano come, anche nella nostra Regione le persone con disabilità abbiano gravi difficoltà a trovare un impiego: “Occorre interrogarsi su quali possano essere gli interventi veramente efficaci affinché da un lato il mondo delle imprese diventi inclusivo e dall’altro le persone con disabilità arrivino alle scelte lavorative nelle migliori condizioni possibili”, scrive Ledha sottolineando poi la necessità di una riflessione su come rendere effettivo il diritto alle cure sanitarie per tutte le persone con disabilità e lungo tutto il corso dell’esistenza. Ultimo, ma non meno importante, un richiamo alla scadenza olimpica del 2026 e all’urgenza di una seria programmazione per fare in modo che le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali siano effettivamente e completamente accessibili a tutti. Dentro e fuori il campo di gara.

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