Mariani: “Ci sono applausi e fotografie, ma anche fischi. Il Benevento…”

 E’ la vera unione tra se e il pubblico, non c’è crescita senza critica personale e di squadra. A noi stregoni arrivò una bomba carta in campo durante gli allenamenti, gesto senza dubbio discutibile, per non parlare dei ceri fatti trovare sul campo e, ancora, le sassaiole che arrivavano dagli spalti. Gesti discutibili, ma noi reagimmo vincendo la partita successiva e il campionato. Basta lamentele e brontoli, forza ragazzi e forza strega. Poche pippe e più fatti. Uno di voi, forza Bene”. E’ il messaggio che Pedro Mariani ha scritto sul proprio profilo facebook, il riferimento è chiaro. Per discutere l’attuale momento di difficoltà del Benevento, la redazione di BeneventoCalcio.it ha contattato in esclusiva l’ex giallorosso Mariani.Pedro, per il Benevento un buon avvio di campionato. Nelle ultime giornate, però, si è un po’ perso e non è riuscito a sfruttare la doppietta casalinga…
“L’inizio ha lasciato ben sperare un po’ tutti, poi la squadra si è persa sul piano del carattere mollando la presa. Mi ha lasciato un po’ perplesso. Il problema non è, come qualcuno ha voluto far credere, sul piano fisico o tattico. Il Benevento crede poco nei propri mezzi. Come mai possono saperlo solo loro. I giallorossi hanno avuto un brutto mese in cui ci sono state partite molto toste, ma lo hanno affrontato con un atteggiamento non carico, quasi impaurito. Questo era un mese da affrontare con un carattere un po’ più spavaldo. E’ vero che non sono così distanti dalla classifica che conta, ma è altrettanto vicina alla classifica che fa paura”.Ieri Di Deo ha affermato che a causa dei risultati il Benevento ha perso un po’ di autostima, ma stanno lavorando per riprendersi. Questo è ciò che ha affermato il centrocampista in sala stampa…
“I giocatori sanno dove lavorare: sul piano fisico, mentale o tattico. Quando dico pochi alibi e poche pippe vuol dire che non ci sono squadre perfette, c’è sempre qualcosa che manca, ma il Benevento è una squadra forte. Non si possono cercare sempre scuse. Quando giocavo io e vincemmo il campionato, eravamo una squadra di ragazzini sconosciuti. C’è bisogno di una squadra con più determinazione che lotta e ci crede un po’ di più. Non mi sento di dire che tifosi e stampa remano contro, questi ultimi a volte fanno la domanda un po’ peperina, ma non è colpa loro. I tifosi si sono ricompattati così bene negli ultimi anni, prima c’era la spaccatura che poteva lasciar pensare qualcosa. Venti giorni fa ho letto che c’è una grande unione di squadra, società e tifosi, non si può perdere tutto in dieci giorni. C’è compattezza, adesso tocca alla squadra reagire. Se non si fanno bene le prossime gare si entra in una situazione pericolosa fatta anche di polemiche. Bisogna fare punti, anche giocando male”. I giocatori si lamentano che sono soli. Troppe prime donne, lamentele e pochi fatti sul campo?
“Ognuno cerca di trovare un alibi, chi accusa i tifosi, chi la stampa chi quell’altro. E’ il momento di fare i fatti e poche chiacchiere, si vuol trovare sempre un capro espiatorio. La squadra è buona, il tifo è eccezionale e la stampa non ha mai rotto i coglioni(scherza ndr.) più di tanto. Bisogna fare meno chiacchiere e più punto”.

 Pedro, tu hai calcato campi più importanti della Lega Pro. Quanto influiscono i fischi sui giocatori?
“E’ la legge del calcio. Ci sono applausi, fotografie, articoli e poi ci sono anche i fischi. Un giocatore deve essere pronto a tutto. E’ troppo bello quando si fanno articoli da prima pagina e applausi, ma bisogna saper ricevere anche i fischi. Se la squadra delude è giusto riceverli. Io, ad esempio, reagivo incazzandomi di più. Andavo dai compagni, negli spogliatoi, e facevo dei gran casini. Scuotevo i più giovani e dicevo “cazzo, dimostragli che non è così”.

 Dipende anche dalla personalità…
“Certo, la squadra in cui giocavo io aveva grande carattere. Dipende anche da loro, ma un calciatore deve essere pronto a tutto. Un tifoso paga il biglietto per andare allo stadio e ha tutto il diritto di fischiare, ma non ci si può attaccare a tutto su ogni cosa, così non va bene”.

 Adesso ci sarà il Frosinone, un avversario non facile…
“Ci sono altre gare toste, ma come detto, bisogna fare i punti, anche non giocando bene. Se il Benevento affronterà le prossime gare con il giusto approccio e la carica giusta, può fare risultato. Lo ha fatto a Lanciano in Coppa Tim e anche in altri campi. I giallorossi dovranno fare la gara della vita, ma questo ogni partita. Altrimenti se ne fanno due belle, una brutta e si fanno errori. C’è bisogno anche di un entusiasmo importante, vedi il Lanciano in Serie B. Ci ha creduto, è partito bene e sta continuando. Il Benevento, invece, non ha creduto nei propri mezzi. Io ho un motto: se hai entusiasmo sei già a metà percorso. Bisogna credersi forti anche se non lo sei”.

Christian Schipani 
www.beneventocalcio.it

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