MASTELLA: CEPPALONI E’ CON LORO, FOLLA A CASA MINISTRO

“Clemente Mastella si è dimesso? – si chiedono – Vogliono arrestare la signora Sandra? Non è possibile, sono persone perbene, umili e con la casa sempre aperta a tutti”. Sin dalle nove di questa mattina, appena è cominciato a diffondersi la notizia dell’arresto di Sandra Lonardo, molte persone hanno raggiunto l’abitazione dei Mastella per esprimere la solidarietà alla presidente del consiglio regionale della Campania. Tra i primi c’erano il capogruppo dei Popolari-Udeur alla Regione Campania, Fernando Errico e il sindaco di Benevento Fausto Pepe, entrambi ignari che anche loro, a distanza di poco tempo, avrebbero ricevuto un avviso di garanzia. A poca distanza dalla villa dei Mastella c’é un piccolo bar dove i curiosi commentano quanto sta accadendo e le notizie che vengono diffuse dagli organi d’informazione. “Sono persone corrette e sensibili – sostiene il titolare del bar – c’é qualcosa sotto che non quadra. Ma siamo certi che giustizia sarà fatta”. I volti, però, sono cupi, tranne uno: quello della signora Sandra che in più di una occasione ha incoraggiato coloro che l’hanno raggiunta per esprimerle solidarietà. Sandra Lonardo è seduta intorno a un tavolo, insieme a molti amici e parenti, tra cui la madre e le sorelle oltre al cognato parlamentare Pasquale Giuditta e alla figlia Sasha. Tra la ressa dei fotografi giunge anche la consegna di un mazzo di rose rosse per la padrona di casa. “La presidente Lonardo – ha detto il portavoce di Sandra Lonardo, Alberto Borrelli – è serena, tranquilla e a posto con la sua coscienza ma comunque sconcertata dei tempi dell’autorità giudiziaria di cui voi stessi siete stati testimoni. La presidente ha comunque fiducia nella magistratura che saprà giudicare con imparzialità. Da una lettura rapida degli atti si parla di banali contrasti, non si parla mai di soldi, di appalti, di gare. Si fa solo riferimento a diversità di giudizio su una nomina, peraltro, non di sua competenza, e comunque avvenuta . In nessun paese contrastanti giudici e valutazioni di carattere politico hanno mai configurato ipotesi di reato, tanto meno quello di concussione”. E’ ormai sera a Ceppaloni dove, complice forse la giornata uggiosa, il clima è grigio e il paese pian piano si spopola. “E chi pensa che Mastella sia finito sbaglia di grosso – commentano amministratori locali dell’Udeur – usciremo a testa alta da questa vicenda perché oltre alla giustizia terrena esiste anche quella divina”.

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