Medico positivo prosegue attività, sequestro studi. Nel Sannio sconcerto in due Comuni. Indaga la Procura

E’ il primo sequestro preventivo in Italia nell’era della pandemia quello disposto dalla Procura di Benevento, retta da Aldo Policastro, nei confronti di un medico, con più specializzazioni, titolare di due studi professionali, il quale – secondo gli inquirenti – pur consapevole di essere positivo al Covid, avrebbe continuato ad esercitare la sua attività venendo a contatto con i pazienti.

Al momento il medico settantenne di Telese Terme è indagato solo per violazioni delle prescrizioni circa le modalità della gestione della positività al coronavirus e non per epidemia dolosa, che è l’altro reato più grave di cui potrebbe essere accusato nel caso in cui le indagini in corso dovessero appurare che nella sua attività abbia trasmesso il virus ad altre persone, soprattutto ai suoi assistiti.

Una vicenda che ha gettato nello sconcerto due comunità, quella di Telese Terme e di Paupisi, i due comuni dove il medico esercita.

Oggi il gip ha convalidato il decreto di sequestro adottato d’urgenza dalla Procura solo “per la violazione delle norme relative all’isolamento in seguito alle indagini dei carabinieri secondo cui il professionista avrebbe continuato ad esercitare nonostante fosse consapevole di essere positivo al Covid”. Secondo il giudice, “la condotta dell’indagato non appare riconducibile al delitto di epidemia, non risultando dagli atti che egli abbia, nello svolgimento della propria attività, effettivamente trasmesso il virus a propri pazienti o ad altri soggetti con cui è venuto a contatto”.

La vicenda – secondo quanto si apprende – sarebbe venuta alla luce in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche nei confronti del medico su cui erano in corso indagini di altra natura, relative al suo stato di pubblico ufficiale. In una delle telefonate sarebbe appunto emerso che il professionista, pur consapevole di essere positivo al Covid, avrebbe continuato ad esercitare la propria attività.

La vicenda sta creando apprensione nelle due comunità sannite dove in molti preferiscono non parlare anche perché il medico è molto noto in zona ed assiste centinaia di pazienti.

“Sono basita e incredula”, dice la mamma di due bambini di Telese in cura presso l’indagato.

“Francamente non riesco a giustificare un comportamento del genere, soprattutto se si tratta di un medico, ovvero di un professionista che dovrebbe curare i pazienti”, aggiunge la signora.

Non meno preoccupati si dicono due pensionati seduti davanti ad un bar, increduli e stupiti della storia: “Il dottore – dicono i due vecchietti – è una brava persona. Se è vero quello che abbiamo letto allora non riusciamo a spiegarci il suo comportamento poco professionale, soprattutto in considerazione del fatto che tra i suoi pazienti ci sono tantissimi anziani con alcuni dei quali sicuramente sarà venuto a contatto”.

Determinato il sindaco di Paupisi Antonio Coletta: “Al momento non ci sono segnalazioni di contagio. L’appello che rivolgo ai miei concittadini che si sono recati dal medico è quello di essere prudenti, di mantenere una sorta di autoquarantena e, semmai, effettuare un tampone”.

La stessa determinazione assunta dal management dell’Asl di Benevento, retta dal direttore Gennaro Volpe, per fronteggiare la carenza di assistenza che si è venuta a creare per gli assistiti: “Tutti coloro che dovessero accusare dei sintomi possono rivolgersi ad uno dei professionisti inseriti nell’elenco affisso davanti agli studi sequestrati al medico indagato”.

“Abbiamo attivato tutte le procedure, comprese quelle per il tracciamento, – aggiunge Volpe – anche se è una cosa difficile in quanto non è obbligatorio tenere un registro degli assistiti che si recano dal proprio medico curante”.

(ANSA).

ARTICOLI CORRELATI