Palermo in C, la protesta dei calciatori. “Ci hanno tolto il diritto di sudare per un traguardo”

La Guardia di Finanza si trova nella sede del Palermo per una serie di perquisizioni nell'ambito di un'inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio, Palermo, 07 luglio 2017. I militari della GdF acquisiscono documenti e atti. Ci sono anche diversi dipendenti della società di calcio che seguono incuriositi l'operazione in corso. Nel piazzale esterno dell'impianto c'è anche un camion con operai del Palermo. ANSA/ DOMENICO TROVATO

“Sono giorni fondamentali per il futuro del Palermo e della città”. Si è presentato così in sala stampa il capitano del Palermo Nestorovski, guidando tutti i suoi compagni di squadra schierati compatti alle sue spalle, per leggere un comunicato a nome di tutto il Palermo dopo la decisione della Figc di retrocedere la società in serie C.
“Rivendichiamo come calciatori del Palermo -dice il comunicato- il diritto di poterci guadagnare sul campo la vittoria attendendo, quantomeno, la pronuncia della Corte d’Appello Federale. A quel punto accetteremo il verdetto qualunque esso sia. Ma fino ad allora faremo sentire in ogni sede opportuna e possibile la nostra voce perché siamo stati depredati della nostra dignità. Ci hanno tolto il diritto di sudare per un traguardo. Ci facciamo rappresentanti di una città ferita, di persone che hanno voglia di urlare che, in uno Stato di diritto, così non funziona, che non si possono calpestare i diritti con un colpo di penna deciso in potenziale conflitto di interessi.

ansa

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