Pd: Gasparri, ‘onestà individuale non cancella disonestà collettiva Pci’

Roma, 28 apr. (Adnkronos) – “In questi giorni in cui il principale partito della sinistra, oggi Pd, viene travolto dagli scandali, da Bari a Torino, con vicende inquietanti, spesso si fanno lodi del passato che sono prive di fondamento. Il Partito comunista fruiva di tre forme di finanziamento illegale: quello proveniente da Mosca, che è durato fino agli anni ‘80, come testimoniano libri di protagonisti di quelle vicende come l’ex tesoriere del Pci Cervetti, quelli che arrivavano dalla Lega delle cooperative sotto forma di assunzioni, di prestazioni di lavoro per organizzare eventi e di risorse pubblicitarie destinate a organi di informazione del Pci o alla feste dell’Unità, e poi c’erano anche vere e proprie tangenti da parte di imprese private, come alcuni scandali hanno dimostrato”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.

“Tutti ricordiamo -aggiunge- chi è stato a lungo il segretario del Partito comunista in Italia, un segretario che non poteva non conoscere questa triplice forma di finanziamento illecito. Era lo stesso tempo in cui si definivano ‘sedicenti’ le Brigate rosse… o si scriveva sull’Unità, organo del Pci, che ‘le Brigate erano rosse di nome ma nere di fatto’, con un negazionismo che è durato a lungo, nei primi anni ‘70. Tutti ricordiamo chi ha guidato il Partito comunista in quegli anni e l’onestà individuale non cancella la disonestà collettiva che caratterizzò anche le vicende del Partito comunista italiano”.

“È bene ricordarlo in giorni in cui tra tessere e santini vari -conclude Gasparri- si sparge una retorica che non trova fondamento nei fatti della storia. Non basta un’intervista sulla questione morale per cancellare i plurimi finanziamenti illeciti che hanno costellato la storia del Partito comunista. E non si tratta solo dell’oro di Mosca ma anche dell’oro delle Coop e di quello proveniente da affari italiani”.

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