Samte. Monaco:\”Le Ecoballe devono essere riprocessate presso tutti gli Impianti STIR\”

Il riprocessamento consisterebbe, appunto, nel poter ottenere recupero di materia(plastica, alluminio, metallo , ecc.), in considerazione del fatto che all’epoca dello stoccaggio, la percentuale di raccolta differenziata risultava essere bassissima e quindi vi è molto rifiuto che potrebbe essere vantaggiosamente recuperato. Il trattamento delle ecoballe può avvenire, attraverso la istallazione, sul layout dell’impianto esistente, di selettori ottici che consentono la separazione e il recupero anche delle più piccole parti di rifiuto utile. Tale tecnologia è valida, quindi, anche per l’attuale trattamento eseguito sul rifiuto indifferenziato conferito giornalmente, infatti, andrebbe a determinare, attraverso il recupero di materia, la riduzione dei quantitativi dei rifiuti in uscita, destinati parte in discarica e parte al termovalorizzatore di Acerra. Le attività di riprocessamento delle ecoballe potrebbero effettuarsi abbastanza velocemente, in quanto alcuni STIR oggi sono fortemente sottoutilizzati in conseguenza delle alte percentuali di RR.DD. raggiunte in alcune aree della regione. L’Impianto di Casalduni ha esigenza di poter liberare velocemente le aree occupate sia quelle in adiacenza allo STIR che a Fragneto Monforte dove il suolo è di proprietà privata, al fine di completare la progettualità già avviata di poter effettuare il processo aerobico del rifiuto organico.La Samte, in attesa che avvenisse la costruzione del digestore anaerobico in adiacenza allo STIR come previsto dagli artt.1 c.4 del D.L. n196/2010 convertito in L.n. 1 del 24.01.2011 e 1 del D.L.n.2/2012 convertito in L.n.28/2012 (il Commissario di nomina regionale, dal 2011 ad oggi non ha prodotto nulla di fatto), presentò agli Uffici Regionali, nel mese di dicembre 2013 la proposta di riconversione dell’Impianto STIR di Casalduni(Bn), quale piattaforma multifunzionale per i Rifiuti Urbani. Tale idea progettuale ha ottenuto, dopo circa 14 mesi, a febbraio 2015, il parere favorevole dell’ARPAC; non si è ancora attuata la riconversione in quanto occorre realizzare la rifunzionalizzazione della 2° linea di trattamento ed alcuni interventi di manutenzione straordinaria, a tale scopo sono state assegnate risorse dalla Regione Campania alla Provincia di Benevento pari a circa € 990.000,00 e si è in attesa di avere conferma circa la reale copertura prima di procedere per la fase di appalto. La ristrutturazione così proposta dell’Impianto prevede la possibilità di effettuare il trattamento del rifiuto organico oltre, le attività di logistica per la trasferenza di tutte le raccolte delle frazioni differenziate secche. Il processo dell’organico ipotizzato consta nella sola selezione del rifiuto dalle impurità, in quanto l’Impianto non è attrezzato per la fase finale di maturazione. L’iter percorso fino ad oggi è consistito in una proposta di modifica non sostanziale dell’AIA in vigore; per effettuare il completo trattamento del rifiuto organico occorrerebbe invece proporre il riesame dell’atto autorizzativo. Le aree esterne da attrezzare per poter effettuare tale fase ci sarebbero, ma di fatto occupate dalle ecoballe. Pertanto, la proposta è che nell’ambito dell’impianto già esistente può compiutamente concretizzarsi abbastanza rapidamente il trattamento aerobico del rifiuto organico, nelle more che si realizzi la prima fase del trattamento dell’umido che appunto potrà avvenire solo a seguito dei lavori di manutenzione straordinaria finanziati dalla Regione, può rapidamente autorizzarsi il riprocessamento delle ecoballe che richiederebbe una durata di lavorazione di circa un anno e mezzo, liberando quindi le aree esterne necessarie all’attuazione della seconda fase del trattamento del rifiuto organico.Per una verifica circa la bontà della proposta si potrebbe autorizzare presso uno degli impianti sottoutilizzati (quello di Benevento sito nel territorio di Casalduni sta lavorando con capacità produttiva meno di un terzo di quella nominale) una fase sperimentale di un mese da concordare in conferenza di servizi con le Istituzioni preposte ai controlli.Infine, la questione rilevantissima che riguarda, da tempo, i circa 1200 lavoratori degli ex Consorzi di bacino costituiti in virtù dalla Legge Regionale n.10 del 1993, sottoimpiegati e che non hanno più una stabile collocazione nel ciclo ed in attesa del delinearsi degli AA.TT.OO. di cui alla Legge regionale n.5 del 2014 . Essi sono animati dalla speranza (vana), che attraverso l’applicazione di questa norma, potranno, a breve, trovare ricollocazione sui servizi dell’intero ciclo. Oggi, i servizi svolti sono già totalmente coperti dagli addetti che vi operano. Per come è la realtà, potrebbero essere impiegati soltanto sui segmenti di impiantistica che ancora mancano, ma quando???? Si potrebbe concretamente, nel frattempo, percorrere un’altra ipotesi; Il Presidente della Regione, a tal proposito, potrebbe adottare un’Ordinanza contingibile ed urgente, ai sensi dell’art. 191 D.L.vo n.152/2006, da concordare eventualmente anche con il Ministero dell’Ambiente le cui motivazioni potrebbero essere plurime:1. Terra dei fuochi2. Mancato raggiungimento della percentuale pari al 65% 3. Infrazione Comunitaria (sanzione 120.000 euro al giorno)4. Sentenza di C.di S. n. 5242/2014 ( divieto di smaltimento fuori regione senza preventivo accordo tra regioni)La proposta alternativa dovrebbe, quindi, riguardare esclusivamente quegli enti locali non virtuosi: l’assegnazione degli ex lavoratori avverrebbe prevalentemente ai comuni che non hanno ancora raggiunto la percentuale di RR.DD. stabilita dall’art.205 del D.Lvo n.152/2006, pari al 65%, attraverso un calcolo proporzionale improntato sul quantitativo del rifiuto indifferenziato residuo prodotto. . Il punto debole di tale ipotesi riguarderebbe il divieto che vige per le assunzioni di personale, ma tale dettaglio potrebbe essere superato con una normativa nazionale approvata ad hoc, in considerazione della sanzione elevata (120.000 euro al giorno) che L’Italia paga per responsabilità della Regione Campania Il Direttore Tecnico e Amministrativo SAMTEIng. Liliana Monaco

ARTICOLI CORRELATI