Scuole chiuse in base ai dati, non a colore regione.

“La chiusura delle scuole viene decisa in base ai dati che si dispongono – che per le zone rosse sono di altissimo rischio e non si può far altro che chiudere.

E all’incremento settimanale dei casi che, se superano i 200-250, indipendentemente dal colore della Regione, porta al rischio di precipitare con un effetto valanga”.

Lo ha detto Alberto Villani, membro del Cts e presidente della Società italiana di pediatria (Sip), a Timeline su Sky TG24.

“Come società di pediatria – ha spiegato – stiamo promuovendo l’aumento delle ore di educazione civica e l’introduzione come materia di insegnamento, dalla materna al liceo, dell’educazione sanitaria.

Si possono fare tantissime norme ma se non vengono rispettate tutto viene vanificato”.

“Che la scuola sia un posto sicuro – ha aggiunto – è dato dai fatti con il distanziamento, uso della mascherina e igiene delle mani.

Ma questo non significa che ne può essere garantita la frequenza se fuori c’è una situazione che è allarmante.

La scuola non è un castello circondato da un fossato ma è parte della nostra società. Laddove ci siano delle situazioni che non consentono la frequenza della scuola bisognerà dolorosamente prenderne atto.

Le decisioni che verranno prese saranno quelle migliori per tutelare il diritto alla salute e alla formazione in base alla situazione epidemiologica.

Per quanto riguarda i sintomi nell’età scolare Villani ha affermato: “E’ confermato che le varianti hanno una capacità di infettare superiore del 30-40%, quindi significa avere in pochissimo tempo aumenti esponenziali delle persone contagiate. L’interessamento della fascia d’età 0-18 anni è con sintomi molto lievi, le forme gravi ci sono in casi molto rari”.

E ancora: “I dati che abbiamo sono di un aumento del numero dei contagiati – ha continuato – ma va precisato che i contagi per quanto riguarda l’età evolutiva sono prevalentemente intra familiari, quindi il rapporto è sempre di un caso a cinque, massimo un caso a quattro.

Inoltre, se generalmente aumentano i casi per le varianti, aumentano anche in età evolutiva”.

(ANSA).

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