Un decreto che “intercetta un disagio sociale molto avvertito” ma che, “se ridimensiona gli Sprar, non va del tutto in linea con il pensiero di noi sindaci”.
La pensa così Raffaele Scarinzi, sindaco di Vitulano (Benevento), interpellato
dall’Adnkronos sul decreto Sicurezza.
Di questo piccolo comune di circa 3mila abitanti nel cuore del Sannio si è parlato a febbraio 2017, quando il sindaco Scarinzi, del Partito democratico, disse no all’apertura di una struttura di accoglienza per i migranti voluta dalla Prefettura secondo il criterio della
ripartizione sul territorio.
Una notizia “veicolata male”, racconta oggi Scarinzi: “Sembravo un castigamatti, quando in realtà noi siamo stati tra i primi a fare accoglienza di qualità e volontaria, già dal 2011 con tutto quello che è previsto dai protocolli per l’inserimento lavorativo dei migranti.
Abbiamo fatto organizzato la ‘festa del migrante’, altroché”.
Scarinzi ricorda che “avevamo già uno Sprar e, secondo quanto prevedeva la circolare del prefetto Morcone, dove c’era uno Sprar non si doveva prevedere un altro tipo di accoglienza. Nonostante questo si voleva aprire un centro gestito da una cooperativa privata per 35 migranti, che si sarebbero aggiunti ai 30 ospiti dello Sprar.
In quella zona ci sarebbero stati più neri che bianchi. Ho puntato i piedi perché noi sindaci dobbiamo essere messi in condizione di far accettare certe cose ai cittadini.
Quando fu corretta la notizia ci arrivò il sostegno di tutti, dall’Anci ai rappresentanti del mio partito”. Scarinzi rivendica quindi i risultati ottenuti con il modello Sprar nel suo territorio, dove sono presenti 25 migranti “che fanno i loro percorsi di formazione, inserimento e scolarizzazione, quindi è un sistema che non crea alcun tipo di contrasto o attrito con la popolazione”.
Da qui le obiezioni al decreto Salvini: “Gli Sprar sono un modo per rispondere efficacemente al problema dell’accoglienza e l’efficacia deriva anche dalla condivisione con gli enti locali, anziché farla calare sul territorio attraverso cooperative private che
gestiscono i centri senza grandi controlli o condivisione. Non va bene se questa cosa viene meno e si torna a un sistema selvaggio”.
Ci sono però aspetti positivi, secondo il sindaco di Vitulano: “Va bene se apporterà maggiori controlli sul territorio e se riuscirà a risolvere alcune problematiche. Diciamo che di Salvini mi prenderei il buono, che c’è: intercetta un disagio sociale che è molto avvertito.
Il fatto che questi ragazzi si trovino in strada a non far nulla o a organizzare piazze di spaccio è una cosa che ha allarmato e disturbato molto gli italiani. Se si riesce a eliminare questo disagio sociale ben venga, pur sapendo che non ha la bacchetta magica e che
saranno quindi risposte che servono a tacitare soprattutto l’allarme.
Vedremo – conclude Scarinzi – se nel tempo queste misure riusciranno a consolidarsi con risultati positivi”.
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