Sopralluogo alla diga di Campolattaro sul fiume Tammaro da parte di politici e amministratori e tecnici

La Provincia ha provveduto a mettere insicurezza il versante di nord est dell’impianto, a completare le opere di sicurezza e monitoraggio dello stesso ed avviare il riempimento, previsto nei protocolli tecnici, a tappe. Chiuse le paratoie il 29 aprile 2006, partendo da una quota di 339 metri sul livello del mare, l’acqua del Tammaro è salita di 14 metri in undici mesi, raggiungendo i 353 metri slm: attualmente l’invaso ospita circa 16 milioni e 400 mila cubi d’acqua. In considerazione della attuale carente piovosità, si dovrebbe comunque conservare la media di crescita dell’invaso di 10 centimetri al giorno e giungere così in due mesi alla prima quota prefissata dai protocolli tecnici per uno stop nella procedura a metri 355 slm. A maggio 2007, dunque, la procedura di riempimento verrà interrotta e si inizierà a monitorare per circa due mesi il comportamento delle sponde e della stessa diga alla sollecitazione dell’acqua; quindi si comincerà in piena estate ad effettuare il rilascio dell’acqua raccolta che sarà restituita a valle all’alveo naturale del Tammaro per circa 60.000 metri cubi al giorno: l’invaso tornerà dunque a quota 349 metri slm e da quel momento inizierà di nuovo il riempimento. L’on. Costantino Boffa, che ha partecipato al sopralluogo, ha affermato: “Ho contestato i grandi passi in avanti che la Provincia ha realizzato in questi anni per mandare in esercizio un’opera tanto importante che sembrava abbandonata a se stessa. Occorre ora fare una attenta riflessione circa le necessarie iniziative che dovranno essere assunte per garantire l’uso plurimo di una risorsa così importante per il Sannio”. Il presidente della Provincia on.le Carmine Nardone ha commentato con soddisfazione il risultato del sopralluogo sulla diga, ricordando le formidabili difficoltà amministrative e tecniche incontrate allorché si decise di avviare la messa in esercizio dell’opera.

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