Stregoni Five Soccer:Cristian De Franco è pronto per sfidare il Due Torri Maddaloni.

La squadra allenata da Roberto Sanginario si appresta ad affrontare la seconda delle due partite casalinghe che il calendario ha proposto. Ecco quanto dichiarato da De Franco.

IDENTITA’- “Vincere contro i Leoni di Acerra è stato essenziale, come ha detto il mister Sanginario ci ha fatto capire chi siamo e dove vogliamo arrivare. Chi siamo? Siamo dei sognatori che vorrebbero arrivare all’obiettivo, ma per fare questo c’è bisogno di non arrendersi. Voglio citare Nelson Mandela: un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso. Noi sogniamo e non ci arrendiamo, con questo credo e con i piedi per terra arriveremo in fondo”.

 

TERZO SIGILLO- “Ho sbloccato una partita che si stava facendo incandescente, è stata una battaglia. Mi ha fatto piacere, anche se in modo fortuito, ma l’importante è che la palla vada dentro. Ci metterei la firma fino alla fine del campionato per segnare gol così e vincere le partite in questo modo. Quanto ci ho creduto? E’ merito del mister Sanginario, lui mi ha trasferito questo spirito. In campo ci mettiamo il massimo impegno e ci crediamo sempre, anche perché poi può capitare un episodio favorevole da sfruttare a nostro vantaggio”.

 

MORALE- “Il morale visto in settimana è lo stesso del primo giorno di allenamento, il gruppo è unito e compatto. Siamo sereni”.

 

PROSSIMO AVVERSARIO- “Non conosco il Due Torri Maddaloni, ma sarà una battaglia che gli Stregoni Five Soccer vinceranno”.

 

DOPPIETTA CASALINGA- “Vogliamo fare due su due contro il Due Torre Maddaloni. Il Palatedeschi è il nostro fortino, in casa dobbiamo costruire la salvezza e poi tentare di fare colpi esterni. La partita contro il Casilinum è stata una parentesi, non succederà più”.

 

FATTORE CAMPO- “La differenza è sostanziale: la palla scorre più veloce e il campo è più ampio. Il parquet è un altro tipo di materiale e le squadre non abituate vanno in difficoltà, i campi in erba sono più pesanti. In casa dobbiamo fare più punti possibili. Ogni squadra ha il proprio campo e dovrà far valore la propria supremazia”.

 

CROCE E DELIZIA- “Collarile mi ha definito così? (ride ndr.), con Antonio ho un rapporto speciale anche fuori dal campo. Quando sento queste cose mi viene da ridere. Io mi definisco come lui, croce e delizia. Sono discontinuo e riconosco questo, ma sono un giocatore che ci mette sempre l’anima”.

 

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