25 aprile: Sangiuliano, ‘è memoria di tutti italiani, in Resistenza comunisti minoranza’

Roma, 25 apr. (Adnkronos) – Il 25 aprile “è la festa della Liberazione da una dittatura, dal nazifascismo. Un evento che deve appartenere alla memoria di tutti gli italiani. Vi contribuì la Resistenza a cui parteciparono donne e uomini di diverso orientamento politico: i Repubblicani con le Brigate Mazzini, i socialisti con le Brigate Matteotti, i liberali, i monarchici, i cattolici con le formazioni Fiamme Verdi e le Brigate Ebraiche. Ci fu anche una minoranza comunista che poi ha provato a egemonizzare l’intera Resistenza. Io sostengo che la Liberazione è frutto del sacrificio dei tanti giovani americani, inglesi, polacchi e francesi morti nella campagna d’Italia. In Europa, la lotta al nazifascismo la fecero due uomini di destra, il conservatore Winston Churchill e il generale Charles De Gaulle”. Lo dice il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervistato da ‘La Repubblica’.

“Il 19 settembre 2019, il Parlamento europeo -ricorda l’esponente del Governo- approvò una risoluzione con 535 voti a favore nella quale si enuncia, a chiare lettere, una netta condanna tanto del nazismo quanto del comunismo. Dunque, l’Europa nasce come risposta alle due barbarie. L’antifascismo è sicuramente un valore, l’ho detto più volte. Ma lo è allo stesso modo anche l’anticomunismo. Non mi venite a dire che in Italia non c’è stata una dittatura comunista. Il Pci fu guidato da Palmiro Togliatti che fu uno dei principali esponenti del Comintern appena sotto Stalin. L’Italia non ha avuto una dittatura comunista ma ha avuto un partito comunista profondamente stalinista. Solo alla metà degli anni Settanta, a fatica, Enrico Berlinguer (a cui va dato merito) iniziò a prendere le distanze da Mosca”.

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