42 anni fa il terremoto del 23 novembre del 1980. Radio International Benevento in prima linea

Domani ricorre il 42esimo anniversario del terremoto del 23 novembre del 1980″.

Il 23 novembre del 1980 era domenica e fino al tardo pomeriggio non era accaduto nulla di particolare in Italia.

Per la terra irpina e lucana, però, il destino aveva riservato un evento storico.
Drammatico. Distruttivo.

Alle 19:34 un terremoto di magnitudo 6.9 scuoteva la Campania e la Basilicata causando danni inimmaginabili e migliaia di vittime.

Le tre province maggiormente sinistrate sono state quelle di Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza Trentasei comuni della fascia epicentrale ebbero circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili.

In 244 comuni (non epicentrali) delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi hanno subito danni da gravissimi a medio-gravi.

Nei primi momenti e nei giorni successivi al terremoto, non si riuscirono a fornire notizie precise sull’esatta localizzazione dell’evento per mancanza di dati disponibili in tempo reale, dal momento che allora non esisteva un unico centro di raccolta e di elaborazione dati e un servizio di sorveglianza come quello che oggi l’INGV gestisce.

Nel 1980 non c’era internet e tanti degli importanti ed attuali mezzi di comunicazione che caratterizzano la nostra vita. Gli unici ed essenziali canali per comunicare erano la “Radio in FM” ed i “Radioamatori”.

Per questi motivi Radio International diretta da un giovanissimo speaker e dj Mario Del Grosso, ebbe un ruolo fondamentale nei soccorsi che dalla città di Benevento raggiungevano le zone dell’Irpinia più colpite dal sisma.

Nei locali adiacenti la sede operativa di Radio International al Parco Pacevecchia, il direttore allestì un centro di raccolta di generi di prima necessità che fu preso letteralmente d’assalto dalla solidarietà dei cittadini beneventani.

Fu quella una delle prime e più importanti esperienze che spianarono la strada alla nascita di TV7 e  del successivo Gruppo di comunicazione dell’editore Mario Del Grosso che si è poi distinto in tante altre iniziative simili nel corso degli anni.

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