Accademia di Santa Sofia: i monumenti della musica

Ultimo appuntamento con la stagione concertistica dell’Orchestra Accademia di Santa Sofia: sabato 6 maggio alle ore 20.30 la Basilica di San Bartolomeo Apostolo (Benevento) ospiterà “I monumenti della Musica”.  Protagoniste della serata saranno alcune delle pagine più belle e rappresentative del grande repertorio interazionale, eseguite con dovizia tecnica ed interpretativa dalla compagine cameristica: J. S. Bach, Fuga in re minore (da “L’Arte della Fuga”), Terzo concerto brandeburghese BWV 1048 in sol maggiore; G. Ph. Telemann, Concerto per viola e archi in sol maggiore- Violista: Francesco Solombrino; F. Mendelssohn B., Fuga in re minore, Sinfonia n° 2 in re maggiore. Come da consuetudine, anche questo concerto sarà dedicato a una realtà significativa del territorio: l’Università degli Studi Giustino Fortunato. “I Monumenti della Musica” giunge a coronamento di un percorso concertistico brillante- portato avanti sotto la direzione artistica di Filippo Zigante- messo in atto grazie a un lavoro di progettazione serio e costante. La triennalità della programmazione artistica rappresenta infatti un tratto distintivo considerevole; la ragione di questa scelta è presto detta: tra i principali obiettivi dell’Accademia di Santa Sofia vi è quello di contribuire a sensibilizzare gli ascoltatori a nuove proposte musicali, arricchendo di volta in volta l’esperienza culturale di significati nuovi. A confermare la validità di questi intenti è stata, anche quest’anno, una straordinaria presenza di pubblico che, con passione e costanza, ha accompagnato lo svolgersi dell’attività concertistica.
I Monumenti della Musica-  Programma
J. S. BACH          Fuga in re minore (da“ L’Arte della Fuga”)
Terzo concerto brandeburghese BWV 1048  in sol maggiore
G. Ph. TELEMANN    Concerto per viola e archi in sol maggiore
Violista: Francesco Solombrino
F. MENDELSSOHN B.  Fuga in re minore
Sinfonia n° 2 in re maggiore
Johann Sebastian Bach (1685-1755) è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. La sua opera, di notevole profondità intellettuale, costituì la summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l’esclusione del genere melodrammatico, resero le sue composizioni appannaggio solo dei musicisti più dotati e all’epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, non consentendo il raggiungimento della popolarità che arrise ad altri musicisti contemporanei come Telemann o Händel.
Georg Philipp Telemann (1681-1767) è stato un compositore e organista tedesco. Autodidatta, espresse già nell’infanzia una spiccata facilità compositiva e una precoce padronanza di strumenti musicali quali violino, flauto dolce e clavicembalo. Contemporaneo di Bach e Händel, cui lo legava una profonda amicizia, in vita era molto famoso e considerato uno dei maggiori musicisti tedeschi. La sua lunghissima parabola creativa (quasi settant’anni di attività) gli consentì di attraversare le diverse fasi musicali dal pieno Barocco allo Stile galante all’EmpfindsamerStil fino alle soglie del Classicismo, con una prodigiosa capacità di aggiornamento stilistico.
Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) nacque in una famiglia ebrea benestante. Fu cresciuto senza religione fino all’età di sette anni, quando venne battezzato come cristiano riformato. Ben presto Mendelssohn venne riconosciuto come un prodigio musicale, ma i suoi genitori si dimostrarono prudenti e non cercarono mai di capitalizzare il suo talento. Inizialmente godette di un buon successo in Germania, dove ravvivò l’interesse per la musica di Johann Sebastian Bach, e nei suoi viaggi in Europa. Venne ben accolto particolarmente in Gran Bretagna come compositore, direttore e solista, e le sue dieci visite oltremanica – durante le quali molte delle sue opere più importanti furono eseguite in anteprima – costituirono una parte importante della sua carriera adulta. Tendenzialmente conservatore nella sua scrittura musicale, si differenziò dai suoi più avventurosi contemporanei quali Franz Liszt, Richard Wagner, Charles-Valentin Alkan e Hector Berlioz.

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