ALLOGGI PUBBLICI: INUTILE LANCIARE ALLARMI SENZA INDIVIDUARE LE RESPONSABILITA POLITICHE E GESTIONALI !

Non è la prima volta che la Corte dei Conti interviene sulla gestione del patrimonio pubblico in Campania. Già circa un anno fa, la stessa Corte aveva depositato un’ordinanza emanata a seguito di un’attenta attività di monitoraggio su tutti gli aspetti della gestione del patrimonio: morosità, occupazioni senza titolo, sperpero dei fondi, sottrazione di fondi destinati al settore. Purtroppo, da allora niente è successo: c’è stato un incremento delle occupazioni abusive, un aumento del tasso di morosità, né i milioni di euro sottratti al settore ( circa 600 milioni) sono stati mai restituiti . Ma la cosa che più rende insopportabile tutto questo è la prassi degli annunci : periodicamente vengono annunciate iniziative legislative di riforma che, poi, vengono abortite puntualmente nell’indifferenza generale. Anzi, spesso, le normative in vigore vengono manipolate solo per finalità di parte e non per gli interessi generali.Non vengono concretizzate nemmeno le cose più elementari, come l’anagrafe dell’utenza in spregio delle chiare previsioni della normativa nazionale e regionale ( vedasi delibere CIPE del 1981, 1994 e 1995 e L.R. 18/97).L’assenza di un tale strumento, indispensabile per monitorare un patrimonio pubblico che, in Campania, consta di circa 150.000 alloggi pubblici e che solo nella nostra provincia ne conta oltre 5.000, fa sì che il patrimonio alloggiativo viene meno al controllo, istaurando situazioni poco trasparenti e incontrollabili dalla stesse istituzioni.Non è più possibile tollerare ancora la totale abulia delle istituzioni preposte a dettare regole trasparenti per il corretto uso del patrimonio. La Regione Campania è rimasta la sola, in Italia, a non avere una legislazione moderna e adeguata per la gestione del patrimonio pubblico e la programmazione delle risorse necessarie al fabbisogno abitativo. Di qui anche il pressappochismo sulle politiche di gestione: canoni, servizi, regole di gestione. Grave è il danno che ne deriva agli assegnatari di alloggi pubblici che vedono deperire gli alloggi, privi di manutenzione e degli adeguamenti di legge alle norme sulla sicurezza e quant’altro. Grave è il danno alle migliaia di famiglie in vana attesa della assegnazione di un alloggio di cui non si vede la realizzazione da anni, sono infatti oltre 15 anni che a Benevento non si costruiscono case da dare in locazione.Grave è il danno per gli enti gestori del patrimonio, gli IACP, che sono costantemente sull’orlo della bancarotta e del disastro, che non riescono, per mancanza di fondi regionali, ad assicurare nemmeno un livello minimo dei loro compiti istituzionali, e che non di rado rischiano di non riuscire nemmeno a pagare gli stipendi ai loro impiegati.Per questo non ci possono essere dubbi sul fatto che anche l’assenza di regole certe per l’assegnazione degli alloggi pubblici generi abusivismo e sopraffazioni di ogni tipo, spesso tollerate nella prassi amministrativa, come è facile vedere anche in taluni Comuni della nostra Provincia .Nei prossimi giorni noi come SUNIA ai vari livelli, come già abbiamo annunciato prima della pausa estiva avvieremo una campagna di mobilitazione contro l’intollerabile immobilismo delle Istituzioni locali, affinché si avviino le riforme necessarie allo sviluppo del patrimonio pubblico nella piena legalità e nel rispetto dei diritti dei cittadini, così come è avvenuto nelle altre Regioni d’Italia con un serio piano casa. Benevento, 30 agosto 2007SUNIA BENEVENTOSegretario Provinciale Giuseppe Falzarano

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