AMTS, il Sindaco Pepe: il bando sarà annullato

 «Ho già chiesto al Presidente e a tutto il cda l’annullamento della selezione, quindi non devo aggiungere altro, attendo solo conferme dell’indirizzo dato. In questi anni abbiamo seguito le politiche del lavoro con un’attenzione non consuete per un’istituzione locale. Non si è mai potuto fare qualunque allusione o avanzare dubbi sulle procedure messe in campo. Chi ha voluto cavalcare il malcontento che io stesso ho provato alla lettura della graduatoria, non ha compreso che quando le istituzioni vengono trascinate in questo tipo di confronto nessuno ci fa bella figura. Tutti gli amministratori devono fornire un esempio di linearità e trasparenza che fornisca certezza e tranquillità ai cittadini». Come stanno i rapporti con il Pd? Soprattutto che evoluzione c’è dopo il documento presentato in Consiglio senza preavviso, e dopo l’inversione concordata con l’opposizione? «Io sono iscritto al Pd e convinto sostenitore delle linee che questo partito detta sul piano nazionale e locale. Ritengo che la ricerca della condivisione e quindi la partecipazione alla stesura dei documenti sia un esercizio di democrazia utile a rafforzare le posizioni e ad attirare consensi oltre il proprio steccato. Il documento del Pd, alla fine, è stato votato da tutta la maggioranza e da me per primo, sull’inversione dell’ordine del giorno, invece, presentata dal Pdl, pensavo si dovesse parlare prima di edilizia residenziale pubblica, e poi anche dell’Amts. Un’utile linea operativa individuata dalla conferenza dei capigruppo che formula l’ordine del giorno». Questione candidatura: a che punto è la strada verso l’unità della coalizione? «Mi pare che il PD attraverso le riflessioni di autorevoli esponenti abbia indicato una strada: portare a termine obiettivi qualificanti che ancora sono in itinere, come il Puc o i programmi di edilizia sociale, quindi, cercare di ricostruire una coalizione per le comunali. Un percorso condivisibile. Per quanto attiene la mia candidatura posso confermare che non nutro preoccupazioni personali ma che il mio impegno è per la promozione di un’esperienza amministrativa che ha visto finalmente, dopo 15 anni di opposizione, tante forze del centrosinistra cimentarsi con la programmazione del territorio e la pianificazione dello sviluppo. Sono orgoglioso di aver contribuito a questo risultato e di averlo difeso anche quando era più utile fare scelte di convenienza magari seguendo l’Udeur nel centrodestra. Quello che avverrà mi auguro sia nella direzione di preservare un patrimonio accumulato e di cui dovremmo noi per primi essere fieri». Primarie, lei ha dato una scadenza: settembre. Questo periodo sembra passare senza novità. «Le primarie non sono convocate su istanza del sindaco, spetta ai partiti indicare modalità e forme, eventualmente si decidesse di svolgerle. Resto della mia idea: cioè, se davvero si vuole conferire un profilo di credibilità, per rafforzare il candidato, il programma e la coalizione, che ne dovessero uscire vincitori, non si può superare questo periodo. È chiaro che io mi ritengo candidato». Lealtà per Benevento ha dato molto in termini elettorali, dalle Europee alle Regionali, passando per le primarie. Non crede meriti maggior rispetto da parte degli alleati? «Lealtà per Benevento ha il merito di aver rintracciato i numeri per dare continuità ad un’esperienza politica. Si è schierata apertamente, di volta in volta, a sostegno dei candidati proposti dal Pd. Tra l’altro, rivendicano a giusta ragione di essere tra i più importanti elettori di Del Basso De Caro in città, così come con l’esperienza provinciale di Cimitile, quando i loro candidati raccolsero oltre tremila preferenze. Per cui ritengo che la manovra di avvicinamento del gruppo, in vista di una completa adesione al PD, meriti grande rispetto da parte di chiunque sia intenzionato a far crescere questa area». Quali sono le sue priorità per questo ultimo scorcio di mandato? «Oltre all’approvazione del piano regolatore e dei programmi per l’edilizia residenziale, c’è la necessità di far partire tutte le opere di EuropaPiu che dovranno riqualificare i quartieri. Bisogna continuare il grande impegno sulla gestione dei rifiuti, allargando il porta a porta a tutte le zone, potenziando lo spazzamento e proseguire nel 2011 con la diminuzione della Tarsu. Insomma, rendere stabile quel quadro di interventi che ci ha salvato dalla crisi, quando tutta la Campania era sotto l’immondizia. Non concluderò, di certo, questo mandato senza che sia avviato l’iter per il depuratore. Ancora, c’è da concretizzare il riconoscimento dell’Unesco e proseguire nel lavoro per rendere i nostri beni culturali un patrimonio che produce ricchezza, così come è stato ad esempio con l’Arco del Sacramento o il Parco di Cellarulo, finalmente restituiti alla città e capaci di attirare turisti». Vuol dire che bisogna potenziare l’attrattività verso l’esterno? «Sicuramente sì, anche se Benevento in questi anni ha vissuto un nuova epoca. I turisti sono richiamati sicuramente dalle nostre peculiarità storiche rese fruibili, ma c’è stata anche un’attenta programmazione di eventi che hanno fornito una motivazione in più, non solo per visitare Benevento, ma anche per ritornarci».

IL MATTINO 19 settembre 2010

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