ASSUNZIONI AMTS, BOSCO (UIL): PER MOTIVI DI OPPORTUNITA’ SI AZZERI TUTTO

Premesso che un’azienda di proprietà maggioritaria di un ente pubblico, qual è  il Comune di Benevento, deve rispettare in maniera pedissequa le disposizioni di legge in materia di assunzione del personale, il leader della UIL sannita ritiene che nel caso in esame si è pensato evidentemente che l’intera “operazione” potesse passare inosservata.
Purtroppo, l’avvicinarsi delle elezioni comunali del prossimo anno, l’instabilità del quadro politico in Città come a livello nazionale, l’affannosa ricerca di posti di lavoro da parte dei giovani sanniti e l’improvvisazione con la quale è stata gestita la selezione hanno creato problemi che, al momento, appaiono insormontabili.
Insomma, un bel passo indietro da parte dell’AMTS e del Comune di Benevento sarebbe la cosa più sensata da fare, anche perché i pareri tecnici e contabili vanno resi prima delle assunzioni e non certamente dopo che si bandisce una selezione pubblica. Contraddizione quest’ultima che ha creato fibrillazione e disappunto tra i dirigenti comunali e l’assessore alle finanze Luigi Boccalone.
Pertanto, a parere di Fioravante Bosco, anche ricorrendo a sacrosanti “motivi di opportunità”, sarebbe il caso di azzerare l’intera operazione e ripeterla dopo aver acquisito – in maniera certa – la disponibilità finanziaria per effettuare le assunzioni de quo. Inoltre, bisognerà far affiggere nei modi previsti dalla legge un pubblico avviso per almeno 30 gg. ed utilizzare per la selezione una commissione giudicatrice che potrà lavorare anche in collaborazione con Studio staff od altra società specializzata.
Il leader della UIL di Benevento, Fioravante Bosco, tiene ad aggiungere: “Non credo che vi siano altre possibilità se non quella di azzerare l’operazione e riproporla nel rispetto della legge, anche perché so che doveva essere bandita da parte dell’AMTS un’ulteriore selezione per l’assunzione di operai. E, siccome sarebbe insensato utilizzare gli stessi criteri, appare del tutto logico non aprire un altro fronte di contestazione. Gli amici Francesco Volpe, Antonio Orlacchio, Andrea Lanzalone e gli altri che si ritrovano con figli e parenti ben piazzati in graduatoria sappiano che forzare troppo la mano rischia di minare la loro sinora illibata credibilità, nonché il rapporto di fiducia della giunta Pepe con i cittadini”.

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