Bolzano al top per qualità vita, Italia divisa in due. Benevento ed il Sannio al 99° posto

Giunta alla 26/a edizione, l'indagine mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a sei aree tematiche (Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero, Tenore di vita, Affari e lavoro) per totali 36 indicatori. La provincia di Benevento si piazza al 99esimo posto nella classifica 2015 del rapporto de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita. Il Sannio perde 15 posizioni rispetto allo scorso anno, quando raggiunse l'84esimo posto. Una caduta libera che costringe il capoluogo a cedere anche il primato di migliore realtà campana: Avellino è la prima città all'81esimo posto con un guadagno di 5 posizioni rispetto allo scorso anno. Salerno è 92esima, Napoli è 101esima e Caserta chiude sul gradino 108, davanti solo a Vibo Valentia e Reggio Calabria. Analizzando i dati per le singole aree tematiche, il quadro che emerge non è molto confortante: Benevento, infatti, è 103esima per il tenore di vita; 98esima per servizi e ambiente; 91esima per affari e lavoro; 35esima per ordine pubblico; 92esima per popolazione e 79esima per tempo libero. Significativo l'indice dei consumi per famiglia (riferito al 2014) che piazza il Sannio al 100esimo posto con un punteggio (1363) ben al di sotto della soglia media nazionale che si attesta sui 1959. Buono il risultato dei paramenti ambientali che, secondo i dati di Legambiente, posizionano il Sannio al 53esimo posto. Un risultato che da solo non riesce a migliorare la situazione visto che la provincia è carente in tutti gli altri settori: banda larga, wireless, smaltimento cause civili e tasso di emigrazione ospedaliera. La posizione migliore riguarda l'ordine pubblico. Spulciando le singole voci, l'estorsione si conferma il reato che affligge maggiormente il Sannio. Nella media, invece, furti, rapine e scippi. Fanno riflettere, infine, i numeri legati alla cultura. Benevento è 14esima in Italia per il numero di librerie ogni 100mila abitanti. Pessimi, invece, i risultati legati alla presenza dei cinema con la 98esima posizione e l'indice di sportività che ci vede 71esimi. Quest'anno le province considerate sono salite da 107 a 110 (incluse Bat, Fermo e Monza Brianza). La classifica del Sole 24 ore ha quindi in vetta Bolzano, posizione che detiene per la quinta volta, segue Milano e Trento, in terza posizione. In fondo, si trova una concentrazione di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino, Vibo Valentia al penultimo e poco distante Messina (104/a). Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i suoi punti di forza: nelle prime due macroaree Tenore di vita e Affari e lavoro eccelle, ad esempio, nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in Popolazione, in particolare per l'indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel Tempo libero, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri. All'estremità opposta, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori nelle tre macroaree Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi Ambiente e Salute: alta è la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%), la dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell' utenza), pessimo il voto di Legambiente. Prendendo in considerazione i singoli capitoli dell'indagine, spicca per Tenore di vita Milano come capolista, in Affari e lavoro al top Prato, per Servizi Ambiente e Salute Monza e Brianza. Nel capitolo demografico svetta Olbia Tempio, in Ordine pubblico la più tranquilla risulta Nuoro e nel Tempo Libero infine Rimini. Milano – che era all'ottavo posto lo scorso anno – ha raggiunto il secondo posto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago, mentre meno bene va sul fronte della sicurezza (trend che comunque coinvolge tutti i centri più grandi o ad alta attrazione economica o turistica). La Top Ten è occupata dai centri del Nord e del Centro (con l'aggiunta di Olbia-Tempio), di piccole o medie dimensioni (salvo appunto il caso di Milano e, in parte, di Firenze), spesso situati lungo l'arco alpino (come Bolzano, Trento, Sondrio, Cuneo, Aosta). Tra le regioni più rappresentate in Top Ten, oltre alla Lombardia con Milano e Sondrio, anche la Toscana con il capoluogo Firenze che mette a segno un notevole miglioramento, salendo al quarto posto dal 16/o del 2014 e con Siena stabile (nona come nel 2014). Nella parte finale si concentrano invece le province del Mezzogiorno, restituendoci l'immancabile fotografia di un'Italia tagliata in due. Le province più in difficoltà delle altre aree territoriali sono, per il Centro, Frosinone (84/a) e, per il Nord, Asti (75/a).

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