Calcio a 5:dimissioni Marcello Serratore ed intervista

Ci terrei prima diogni cosa a sottolineare che il sottoscritto non è il tipo che scappaalle prime difficoltà, anzi, e che le dimissioni non sono neanche ilcapriccio di un momento bensì una conseguenza di un dato di fattooggettivo.C’é una domanda che molti hanno avanzato nelle ultime settimane:perché non hai lasciato prima? Non era forse opportuno dimettersi dopoquattro-cinque sconfitte consecutive?Nella mia carriera di allenatore mi sono sempre preso leresponsabilità delle sconfitte che subivano le mie squadre e anche aBenevento l’ho sempre fatto, basta andare a controllare le mieinterviste post-gara. Nelle settimane precedenti, alle prime sconfittenon tutte meritate, non penso che fosse il caso di abbandonare lasquadra ma solo quello di sottolineare alla Società l’esigenza dipotenziare un organico che a partire già dal “sontuoso”, ma povero dicalciatori, ritiro precampionato era sembrato non adatto. La Società,resasi conto anch’essa che la rosa andava potenziata sia numericamentema soprattutto qualitativamente e non solo con l’acquisto di un pivot(peraltro mai avvenuta), ha cercato a partire da settembre, passandoper il mercato di riparazione di novembre e finendo con l’ultimomercato degli svincoli di dicembre di apportare i giusti correttivima, vuoiper richieste iperboliche, vuoi per giocatori non adatti a farci fareil salto di qualità e vuoi soprattutto per i netti rifiuti a venire agiocare a Benevento, tutto ciò non è stato possibile e anzi, èinnegabile, la squadra è stata ulteriormente indebolita con lecessioni di Perrotti, Bernardi e Toni. Questo non è il tentativo di”pararsi il c….” come può pensare qualcuno ma solo la descrizione,onesta e sincera, di come sono andate realmente le cose. Chi invece èin malafede o non conosce la realtà dei fatti può pensare ciò chevuole.Hai parlato con la squadra? I giocatori come hanno accolto la tua decisione?Questo è un altro punto che mi piace sottolineare e cioè la totalecorrettezza e franchezza che ho sempre avuto con tutti, e sottolineotutti, i calciatori da me allenati. Anche in questo, se qualcuno hatentato di mettere scompiglio nello spogliatoio, ha miseramentefallito in quanto, con tutti i ragazzi all’interno dello stanzone, cisiamo sempre parlati anche in modo duro ma sempre nel rispetto deiruoli e delle persone ma soprattutto, ciò che si diceva nellospogliatoio per noi era sacro e se qualcuno al di fuori ha cercato ovoluto sapere qualcosa sicuramente ha perso tempo in cose che non loriguardavano. Oggi io sono voluto andare di persona al campo acomunicare la mia decisione proprio perché con i ragazzi mi lega unrapporto eccezionale e quindi mi è sembrato giusto e doveroso verso diloro. Come hanno reagito, scusatemi, ma ci tengo di cuore a tenermeloper me anche perché è stata un’ulteriore dimostrazione di ciò che hosempre pensato del rapporto che ho con i miei giocatori.Marcello, qual é la sensazione prevalente nel momento in cui lasciBenevento? Rancore, rammarico o cosa?Nessun rancore, ci mancherebbe. Io a Benevento sono stato benissimo edaccolto in maniera splendida da tutti. Penso che sarei ipocrita sedicessi che non mi dispiace, ma ripeto, credo che in questo momentosia giusto così.Cosa potrà succedere adesso? La squadra, fortemente rimaneggiata, éstata affidata al tuo secondo, Antonio Solinas: non credi che lasalvezza sia ormai una missione impossibile?Io penso che se dovessero arrivare dei giocatori ad infoltire la rosala squadra potrà salvarsi tranquillamente, altrimenti sarebbeveramente dura risalire la china. Ad Antonio Solinas, mio secondo dalprimo giorno in cui sono arrivato a Benevento, mi lega una stima eduna profonda amicizia che durerà sicuramente nel tempo, per nonparlare poi di come lui e la sua famiglia mi hanno accolto in casaloro, meglio di un parente, a lui, dicevo, va tutto il mio più sincero” in bocca al lupo” per questa avventura che sicuramente lui porteràal termine avendone tutte le capacità. E poi lui non ha nulla daperdere, tutto quello che riuscirà a fare sarà una cosa in più enessuno mai gli potrà rinfacciare nulla, anzi sono certo che sedovessero regalargli dei giocatori in rosa Antonio riuscirà a salvarela squadra.Per chiudere, Marcello, vuoi mandare qualche saluto particolare apersone di Benevento? Chi hai sentito più vicino in questo anno emezzo?Sicuramente la prima persona che saluto e ringrazio in modo affettuosoè il Presidente Polcino con cui ho condiviso la nascita di questacreatura chiamata Benevento C5. Poi il dimissionario D.S. EnzoLamparelli, al quale mi lega una decennale amicizia rinforzata daquesta parentesi beneventana; per Solinas ho già risposto prima,mentre permettetemi di abbracciare forte quello che io considero il”miglior acquisto” fatto dal Benevento in assoluto quest’anno, nonchémio grandissimo amico, cioè il Team Manager Piero Campana, unapersona veramente eccezionale, di una bontà, onestà e lealtà unicheassociate a capacità enormi, di cui sentiremo sicuramente parlare infuturo. Poi ci terrei a salutare e ringraziare tutto lo staff tecnicoche mi ha seguito, come il preparatore dei portieri Attilio De Rosa, ipreparatori atletici Carmine Catena e Roberto Sanginario, il Dott.Fusco con i suoi fisioterapisti ed il “grande” magazziniere MicheleMarrone.Saluto e ringrazio i tifosi che ho avuto l’onore di conoscere aBenevento e che ci hanno sempre sostenuto senza farci mancare mai illoro affetto ma vorrei finire con il ringraziare ed abbracciarefortemente i miei giocatori con i quali, nonostante tutto, si è creatoun rapporto bellissimo ed ai quali faccio, di tutto cuore, i miei piùsinceri “in bocca al lupo”. Grazie.

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