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Un sistema quest’ultimo, presentato nel corso della manifestazione “Ambiente, territorio, certificazione e rintracciabilità” svoltasi, ieri, domenica 16 giugno, a Paduli presso il frantoio oleario Minicozzi, che rientra nell’ambito dell’etichettatura innovativa messa a punto da APROL (Associazione Provinciale Olivicoltori) Benevento con il Programma Regolamento CE 2080/05 sulla rintracciabilità dell’olio.Un programma che tende a creare in filo diretto tra produttori, frantoi e consumatori; la manifestazione di Paduli è il primo di una serie di incontri che interesseranno il territorio provinciale. Ma con questa iniziativa comunitaria l’Aprol vuole anche affiancare le aziende offrendo loro tutti i servizi necessari allo sviluppo delle stesse ed al loro accompagnamento sul mercato.L’incontro presso il frantoio Minicozzi ha avuti inizio con un momento di riflessione su “ Ambiente, territorio, certificazione e rintracciabilità” con gli interventi di: Giuseppe Meola, Presidente Aprol Benevento; Luigi Auriemma, direttore Coldiretti Benevento; Vincenzo Russo, coordinatore del Programma CE 2080/05; Giuseppe Donatiello, presidente Confcommercio Benevento; Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania. Presenti, tra gli altri, i tecnici Aprol, Roberto Molinaro, Mario Modola e Franco Pacifico.Dopo l’intervento introduttivo del presidente dell’Aprol Benevento, Giuseppe Meola, che ha spiegato nei dettagli gli obiettivi del programma, il direttore della Coldiretti Benevento, Luigi Auriemma, ha posto l’accento sulla necessità di una etichettatura obbligatoria per l’olio di oliva, sottolineando che bisogna porre fine ad un paradosso e cioè che dopo il varo della legge 204/04 sull’etichettatura obbligatoria di alcuni alimenti, la stessa resta inapplicata in taluni comparti. “Il nostro obiettivo – ha precisato Auriemma – è puntare all’obbligo dei prodotti agricoli per tutti i prodotti alimentari”. Secondo il presidente di Confcommercio, Giuseppe Donatiello, invece, è necessario prendere coscienza che il tesoro della nostra provincia è rappresentato da questi territori e da questo ambiente. Dunque, un patrimonio da tutelare di cui i custodi principali sono gli imprenditori agricoli. Gennaro Masiello, presidente di Coldiretti Campania, dopo aver ripercorso le trasformazioni che hanno interessato il comparto agricolo con le attuali politiche agricole che consentono al produttore di produrre per il mercato, ha affermato. “L’olio è un pilastro fondamentale della nostra economia insieme al vino, alla carne ed all’ortofrutta. Se puntiamo su ambiente, territorio e rintracciabilità possiamo farcela a stare sul mercato nonostante il nostro olio non potrà competere con gli altri in quanto ai costi di produzione”.Nell’ambito della manifestazione, si è voluto far toccare con mano al consumatore la qualità dell’olio made in Sannio attraverso una degustazione in cui si è potuto apprezzare la bontà e la genuinità di questo eccellente prodotto. Alla degustazione hanno partecipato i seguenti frantoi che hanno aderito al progetto di rintracciabilità: Minicozzi (Paduli), De Palma (Pago Veiano), Zampilli (San Nicola Manfredi), Procaccino, Iannotti, S.V.D. (San Lorenzo Maggiore), Olivicola San Lupo (San Lupo), Rinaldi (Pontelandolfo).

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