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Il 2 novembre come tutti sanno si commemorano i defunti e anche l’amministrazione attiva non ha mancato di farlo. In verità, per quel giorno, aveva annunciato una rinascita ma, alla fine, si è attenuta alla tradizione, commemorando il defunto “Informagiovani”, che era passato a miglior vita già il 30 giugno 2006, gravato dalla colpa di essere nato per l’impegno e la dedizione delle passate amministrazioni.Le politiche sociali elaborano strategie tese alla realizzazione di una migliore condizione giovanile, quale obiettivo primario di un’azione comune, per cui l’impegno collettivo (senza guardare al colore politico di chi ha iniziato un percorso) dovrebbe essere mirato a favorire concretamente il superamento delle difficoltà derivanti dalla insufficienza e dai limiti della nostra stessa società.Le politiche giovanili tengono conto di obiettivi semplici ma di grande effetto che vanno dalla riappropriazione degli spazi urbani di vita cittadina alle iniziative di più ampio respiro, con la messa a disposizione di sistemi telematici e strutture informatiche.Dunque, i giovani sono protagonisti dei loro diritti dei loro doveri, in quanto direttamente coinvolti e chiamati a partecipare attivamente alla vita amministrativa della comunità.La passata amministrazione in continuità con la giunta Viespoli, adottò, appunto, una politica capace di stimolare le condizioni di vita comunitaria, che favorisse rapporti tra i giovani e tra questi e le istituzioni, garantendo il coinvolgimento e l’implementazione delle diverse organizzazioni. Tutto ciò era correlato agli interventi, coordinati e sinergici, degli organismi coinvolti, finalizzati al razionale utilizzo delle risorse umane ed economiche che la comunità mette a disposizione, evitando, cosi, interventi frammentari, disorganici e limitativi.I giovani avevano e hanno ancora bisogno che gli siano garantiti, nel modo più ampio, non solo i diritti di libertà personale ma, principalmente, anche i diritti sociali: le condizioni di vita comunitaria dipendono dalla realizzazione di tali diritti, quali l’istruzione, la famiglia, il lavoro e il benessere economico e sociale. E tali diritti diventano fruibili solo quando le normative vengono concretamente attuate.Per questo, l’Informagiovani del Comune attivò gli strumenti per la miglior conoscenza della condizione giovanile e per la realizzazione di forme partecipate dei giovani stessi alla definizione del programma delle attività che l’ente locale intendeva realizzare.A Benevento tramite l’Informagiovani si sono creati i presupposti affinché, accanto ai bisogni primari di formazione culturale e di inserimento lavorativo, potesse emergere una domanda sociale di autonomia e di realizzazione che può avere la giusta risposta solo con la creazione di un sistema di servizi che punti al conseguimento di opportunità condivise.Un’amministrazione attenta dovrebbe continuare a dare concrete risposte ai bisogni emergenti, basandosi sul riconoscimento dei giovani quale categoria sociale destinataria di specifiche politiche.Il punto cardine delle attività dell’assessorato alle politiche giovanili dovrebbe essere quello di continuare a dare servizi per l’informazione e la formazione dei giovani, servizi segnati dall’obiettivo di favorire la crescita delle conoscenze, in funzione di una maggiore integrazione e partecipazione sociale. I giovani, in quanto tali, sono in una fase della loro vita caratterizzata dalla necessità di assumere decisioni e operare delle scelte spesso decisive per il futuro in quanto generatrici di processi di cambiamento. Di qui la necessità di un’efficace comunicazione relativamente a ciò che attiene alla organizzazione del presente ma con uno sguardo al futuro.I consiglieri comunali Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Sandro D’Alessandro, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano

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