CORONAVIRUS: MEDICI CAMPANIA, ‘GIA’ COSTRETTI A SCEGLIERE CHI CURARE’

Anaao-Assomed Campania, 'nell'ultimo mese e mezzo si è infettato il 30% degli operatori'

Picture uploaded to social media on January 25, 2020 by the Central Hospital of Wuhan show medical staff attending to patients, in Wuhan, China. THE CENTRAL HOSPITAL OF WUHAN VIA WEIBO /via REUTERS THIS IMAGE HAS BEEN SUPPLIED BY A THIRD PARTY. MANDATORY CREDIT. NO RESALES. NO ARCHIVES. MUST ON SCREEN COURTESY "THE CENTRAL HOSPITAL OF WUHAN VIA WEIBO".

La situazione sanitaria nella  Campania zona rossa “è allo stremo, ogni giorno ricevo centinaia di  messaggi di colleghi che dicono tutti la stessa cosa: non ce la
facciamo più, non è vero che abbiamo ancora posti letto disponibili
per pazienti Covid. Cominciamo a dover scegliere chi curare e chi no”.
A denunciarlo all’Adnkronos Salute è Pierino Di Silverio, componente
dell’esecutivo Anaao-Assomed nazionale e vice segretario regionale
Campania, che fa il punto sulla situazione dell’emergenza Covid-19
nella Regione. “Nell’ultimo mese e mezzo si è infettato in Campania il
30% degli operatori”, avverte il rappresentante del sindacato dei
medici del Ssn. “Nelle prossime settimane sarà sempre peggio –
continua – e se la curva non si raffredda noi scoppiamo. Abbiamo una
valanga di pazienti che necessità di cure, non tutti da terapia
intensiva, ma che restano troppo tempo in ospedale”.

“Nessuno vuole colpevolizzare e crocifiggere ma stiamo soffrendo e
alla fine e restiamo da soli – avverte il sindacalisti – Isolati con
le istituzioni che decidono senza ascoltarci e i pazienti, che non
sapendo contro chi protestare, iniziano a darci addosso. C’è sulla
gestione dell’emergenza Covid in Campania un rimpallo di
responsabilità tra la Regione e il Governo. Una deresponsabilizzazione
di cui dovrebbero vergognarsi entrambi. Viene chiuso il pronto
soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli – racconta Di
Silverio – per farci un Covid Hospital, dove in questo momento ci sono
4 pazienti in un reparto a bassa intensità di cura che se peggiorano
vanno trasferiti. Intanto, però si è chiuso un servizio ai cittadini
che chiedono assistenza”.

“Abbiamo chiesto di identificare i Covid Hospital ma anche di strutturare bene gli ospedali no-Covid invece sono stati  disseminati ovunque Unità Covid senza però organizzare i percorsi e  così molti operatori si sono infettati – evidenzia il sindacalista
dell’Anaao – Abbiamo chiesto di implementare la medicina del
territorio e dal Governo arrivano, ora dopo 8 mesi, le linee guida per
la rivalutazione extraospedaliera dei pazienti. Tutto assurdo”.

Secondo il sindacato dei medici ospedalieri “l’unità di crisi messa in
piedi dalla Campania non è in grado di rispondere all’emergenza –
rivendica Di Silverio – ci sono solo due medici, uno è il responsabile
del 118 e uno è un collega ospedaliero. Ma dove sono i medici che
stanno in prima linea? Perché non ha inserito anche le parti sociali?
E’ chiaro che c’è una lacuna di competenze nelle gestione
dell’organizzazione con un effetto a domino sugli ospedali. E’ ora che
il governatore apra gli occhi e ascolti chi sta in trincea, perché
quella che combattiamo ogni giorno è una guerra contro il Covid”.

(Adnkronos Salute)

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