Dal Grand Hotel Italiano BUON ANNO A CHI VENT’ANNI NON HA PIU’!

”Benvenuti anche alle comitive provenienti da altre regioni e…Auguri a tutti!”.La colonna sonora della importante kermesse di fine e inizio anno veniva affidata,ancora una volta,allo storico gruppo “THE MARINES”,fondato da Enrico Salzano,critico musicale,che siglava il programma con “Night and day” e “Beguin the beguine”,sofisticate e orecchiabili melodie,al tempo stesso,dello statunitense Cole Porter.Seguivano,la struggente “Summertime”di George Gerswhin e “Star dust” sognante composizione del pianista e compositore,Hoagy Carimichael.Seguivano,”Desafinando” e “Meditation” seducenti motivi cercati da divulgatore del genere,Antonio Carlos Jobim e da Newton Mendon,interpretati dalla caratterizzante voce del percussionista,Enrico Salzano dove la sezione ritmica evidenziava corposità,precisione e raffinatezza grazie alla presenza del bassista Giuseppe Marlon Salzano che,ponendosi in totale interdipendenza dagli altri strumenti,forniva volume sonoro e supporto dinamico a sostegno ritmico fondamentale,delineando cosi linee armoniche precise.Alfredo Salzano,batterista dava il tempo agli altri musicisti che ne apprezzavano il temperamento,la vocazione,il sound,sin dalle prime battute e,per le tante figure originali e per essere l’eccellente percussionista dal ritmo incandescente.D’altronde,questa forma musicale,sviluppatasi dal ritmo del samba e con elementi armonici di derivazione jazzistica,nasce e vive proprio dal contatto con la gente.Aspettando il…”Buon anno a chi vent’anni non ha più, THE MARINES, proponevano di Edoardo Nicolardi e di Ernesto De Curtis,la lacerante “Voce ‘e notte”…”E’ a stessa voce è quanno tutt’e dduie/Scurnuse,nce parlavamo c’ò vvuie”…Qui la voce di Jane,per certi versi unica,eccezionale nella duttilità e sostenuta da una musicalità al di sopra della media, con un ottimo controllo della voce,descriveva,lasciandosi prendere da forti emozioni,la drammatica sconfortante,storia autobiografica di Nicolardi.Gli applausi del pubblico,l’inappuntabile servizio di sala con don Pasquale Follo,metre del Grand Hotel;la forte personalità dei musicisti che,con una girandola di suoni accattivanti,diretti e di ritmi sicuri,pittoreschi,continuava il  repertorio dove evidente emergeva il linguaggio e il sound delle tastiere di Antonio Bocchini che,esprimendo al meglio uno stile serrato,sfaccettato,tagliente,mozzafiato e,cedendo alla tentazione del funambolismo introduceva alla maniera della sonata “Al chiar di luna” di Beethoven,”Guarda che luna”.”Il brano,scritto dall’accoppiata Elgos – Malgoni è un omaggio di Enrico Salzano al suo amico Fred Buscaglione,a cinquantuno anni dalla sua scomparsa.Così la presentazione di Jane,la cantante – conduttrice,alle 23,15 “…Ora son solo a ricordare/e vorrei poterti dire:Guarda che luna!Guarda che mare!/Che luna!”.Da mezzanotte all’alba,quasi,la storica band anche assecondando le numerose richieste e il naturale temperamento proponeva musica caraibica,latino – americana,pop,rock,liscio – romagnolo,blues,swing,soul con la voce della splendida interprete del gruppo che con Giuseppe Marlon Salzano chiudevano,anche con brani gustosi,ironici,accattivanti,il gran galà 2011…2012 dal Salone delle Feste del Grand Hotel Italiano.”…Buon anno!/Buon anno!/…Buona fortuna!”
Enrico Salzano

Omaggio a chi vent’anni non ha più!

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