DE LORENZO: SONO DELUSO, LASCIO LA POLITICA NON MI CANDIDO PIU\’

Fermo restante che sia caduta l’accusa di associazione per delinquere a carico di qualche soggetto coinvolto nella inchiesta Arpac/Udeur, la verità, volutamente taciuta, è che gli autori del mio linciaggio e delle intercettazioni sono stati rinviati a giudizio.

E’ gravissimo, vorrei dire a Nardone, che si sia occultata la verità diffondendo comunicati confezionati ad arte.

Ormai esausto, dinanzi a queste vergogne, abbandono il campo. Mi faccio indietro non avendo, ormai distrutto, la forza per reagire.

In questi anni, ho cercato di dare tutto me stesso alla nostra comunità, con purezza di intenti e libertà di pensiero. Mi accorgo, purtroppo, di aver sbagliato.

Sono uno sconfitto, distrutto dinanzi alle vigliaccate della vita. Sono stato accerchiato per aver ricercato il vero, per aver creduto in una politica sana, per aver creduto in un futuro diverso per la nostra comunità.

Ho trascorso anni di sofferenze, mi sono dovuto difendere su tutti i fronti. E’ stata messa a dura prova la mia vita e quella della famiglia.

Non posso stare in mezzo a quanti, dopo aver cercato di distruggermi, oggi, arrivano finanche a confondere la verità.

Abbandono il campo, non mi candido più, lascio la politica continuando, finchè Iddio mi darà la forza, ad essere accanto ai miei pazienti.

In questo momento, ringrazio gli amici che, comunque, mi sono stati vicini, tutti i dipendenti comunali, e gli impiegati del settore mobilità.

Il mio saluto va a Fausto Pepe che ho voluto un bene dell’animo ed è questa l’unica certezza, malgrado le incomprensioni, che mi rimane; a Nunzia De Girolamo, questa giovane ingiustamente contestata, che, in tutti i modi, in questi giorni, ha cercato di riportare al largo un relitto politico come me, che è in secca, a Umberto Del Basso De Caro che mi spronò tanti anni fa a fare questa esperienza.

A Carmine Nardone, che ha spento in me l’ultima speranza, l’auspicio a ravvedersi da alcuni compagni di cordata.

Perdono da cristiano quei mastelliani che hanno tentato, fortunatamente non riuscendoci, di distruggere la mia esistenza.

Un grazie al Procuratore della Repubblica di Napoli ed ai Carabinieri di Caserta per l’affetto dimostratomi.

Una preghiera al Procuratore della Repubblica di Benevento di non rincorrermi più. In ogni caso, ammetto di essere stato un pessimo politico, ma rimango un professionista dalle mani pulite.

La misura è colma e sarebbe mortificante continuare. A qualcuno apparirà strano che il lottatore deponga le armi. E’, purtroppo, così. Sono stati capaci di annientarmi psicologicamente togliendomi, ormai esausto, la forza per poter reagire. Ne prendo atto e vado via.

 

                                                                  Giuseppe De Lorenzo

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