ELEZIONI: PRIMO GIORNO AI SEGGI, LIEVE CALO AFFLUENZA

Oltre 47 milioni gli italiani chiamati a votare, in alcuni casi come a Udine e a Roma, ben cinque schede diverse. Sia nel rilevamento delle ore 12 che in quello delle 19, i votanti sono risultati in calo rispetto alle politiche del 2006 (un punto e mezzo percentuale alle ore 12 e circa tre alle 19). Una giornata sostanzialmente tranquilla, con le operazioni di voto che si sono svolte in modo sereno in tutta Italia, favorevole anche il tempo. Tra i primi a votare, in una scuola del centro di Roma, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, salutato con un caloroso applauso da tutti i presenti. Hanno anche già votato i due leader dei principali schieramenti, a Roma Veltroni e a Milano Berlusconi. Ha invece votato a Bologna il presidente del Consiglio Romano Prodi. Per il ministro Vannino Chiti, a Pistoia, voto sì ma senza foto mentre depone la scheda nell’urna. La presidente del suo seggio ha infatti interpretato così le nuove norme che vietano macchine fotografiche e videofonini nei seggi. Alla signora Mastella, il cellulare ha squillato proprio mentre votava, nel seggio di San Giovanni, a Ceppaloni (Benevento) e la polizia, di cui è stato chiesto l’intervento, ha dovuto accertare che si trattava di un telefonino privo di fotocamera. A Udine un elettore che stava cercando di scattare una foto della scheda è stato scoperto e denunciato dai carabinieri, un altro è stato denunciato a Siracusa dopo che nel suo videofonino è stata trovata la foto della scheda appena votata. A Roma sono stati invece denunciati in due perché avevano dimenticato di avere in tasca il telefonino entrando nella cabina elettorale, uno di loro era un vigile urbano. Protesta colorita da un piccolo imprenditore di Sorrento, Ciro D’Esposito, che, dopo aver ricevuto la scheda elettorale, ha iniziato a strapparla, lentamente, e a mangiarla a piccoli pezzi. Bloccato dagli agenti di polizia, è stato denunciato in stato di libertà. La notizia del gesto ha immediatamente fatto il giro della città ed è subito cominciata la consultazione della cabala per giocare i numeri al lotto. Analogo gesto a Licata (Agrigento), dove un operaio di 35 anni dopo aver votato e dopo aver consegnato le schede elettorali per Senato e regionali ha strappato la scheda per la Camera. Anche a Palermo e nel napoletano gruppi di cittadini hanno voluto rendere nota la loro protesta politica. Al seggio 295 di Palermo, alcuni elettori hanno rifiutato le schede elettorali relative ai candidati del Senato e della Camera accettando soltanto quelle delle consultazioni per l’elezione del presidente della Regione, sostenendo di non sentirsi rappresentati dai candidati scelti dai partiti per il Parlamento nazionale. A Marigliano (Napoli) Sebastiano Perrone, ha raccolto circa 600 tessere elettorali e le ha inviate alla Presidenza della Repubblica in segno di protesta contro la decisione di realizzare un sito di ecoballe nella cittadina nolana. Tra gli incidenti da segnalare, il caso di una ragazza disabile che a Campobasso è stata costretta a votare in una cabine elettorale di fortuna, in un bagno, perché il seggio era stato allestito al primo piano di un edificio senza ascensore. Peggio ancora è andata al sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, candidato alla Camera per il Partito Sardo d’Azione, che è stato aggredito e picchiato davanti al seggio elettorale di Paringianu da uno psicolabile.

ARTICOLI CORRELATI