“La musica è la nostra vera terapia. Quella del corpo, dell’anima, di noi della società. E non ha controindicazioni”. Venerdì sera il maestro e direttore d’orchestra
Ezio Bosso ha stregato il teatro romano di Benevento dirigendo la giovane Orchestra Filarmonica della città con un repertorio che ha spaziato da Beethoven a Ravel ed è cominciato con la sua sinfonia ‘Sotto le voci degli alberi’.
“Un concerto dedicato al muoversi – lo aveva definito nel corso dell’intervista rilasciata a TV7 al termine della conferenza stampa-, al non stare fermi, a cambiare il destino.
Tutto il concerto è stato un andare avanti e dietro nel tempo per trovare il nostro tempo. Anche Ravel ha dedicato il suo Bolero al movimento. Anche lui immaginava una società migliore: descrive gli uomini e le donne che smettono di lavorare e tornano a casa, uno a uno, ad amarsi”.
“Vi offriamo cinque giorni di lavoro – ha detto stasera dal palco prima di cominciare il concerto – nella storia di un albero che diventa strumento e comincia a suonare. Come gli alberi spero che le radici dei ragazzi dell’orchestra filarmonica diventino sempre più profonde qui in città”.
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