Festa della Repubblica, il discorso del Sindaco Fausto Pepe

 

A partire da quella data, si è consolidato un vincolo indissolubile tra lo Stato Italiano e i cittadini, non più sudditi. Un vincolo che trovò la sua sostanza nella Costituzione Repubblicana, all’interno della quale sono sanciti i diritti e i doveri di ciascuno. E’ compito delle istituzioni assicurare l’attuazione di tali diritti e doveri, anche in momenti di particolare difficoltà economica come quelli odierni. Per la realizzazione concreta della cittadinanza è necessario innanzitutto che si rinnovi quotidianamente, sui nostri territori, nelle azioni dei singoli e nelle attività dei gruppi politici e non, il vincolo dell’Unità nazionale. "In questo momento, sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa riconoscere come problemi di tutti noi, quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro". Sono le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, le voglio ricordare anche io, per l’alto valore che ne promana e per ribadire l’insegnamento che esse offrono, innanzitutto ai rappresentanti istituzionali. La città di Benevento, comunità laboriosa e storicamente votata alla cultura ed alle arti, per tradizione millenaria e per qualità dei suoi abitanti, sta affrontando le ben note difficoltà con fierezza e senza scoraggiamenti. Ma tutti questi sforzi rischiano di non bastare! Le amministrazioni, quindi il Governo nazionale, ciascuno per propria parte, devono far giungere un concreto sostegno innanzitutto a chi, più debole, subisce con minore difesa e maggiore repentinità l’evoluzione drammatica delle condizioni di vita. Il lavoro, principio su cui è fondata la nostra amata Repubblica, non può trovare difese occasionali. A Benevento, in ogni settore produttivo, dall’industria al commercio, passando per il segmento della conoscenza, abbiamo, solo nei 365 giorni alle nostre spalle, conosciuto alcune delle più complesse crisi occupazionali di sempre. E’ il segnale chiarissimo, che nuove regole vanno scritte. Nuove tutele vanno immediatamente approntate. La forza delle istituzioni si misura nella capacità di salvaguardia dei cittadini, che oggi più che mai sono dignitosamente all’opera per risollevare le sorti del Paese. Il divario economico tra Nord e Sud, esponenzialmente accentuatosi negli ultimi anni, racconta di uno squilibrio strutturale, cui non è più possibile trovare alibi. La classe dirigente di oggi ha la responsabilità di garantire il futuro delle giovani generazioni: è dunque necessario accantonare i particolarismi e le appartenenze, per indicare una traiettoria capace di garantire lo sviluppo. E’ ancora nella Costituzione che rintracciamo utili principi ispiratori, a partire dall’iniziativa economica che può essere intrapresa dalla parte pubblica, con gli enti locali che devono giocare un ruolo fondamentale nel garantire attraverso i propri investimenti l’innalzamento della qualità della vita dei cittadini. Resto convinto che la Festa della Repubblica, commemorazione storica e occasione di grande riflessione, offra un’utile opportunità per riproporre il tema dell’attuazione dei principi costituzionali. Viva l’Unità dell’Italia, Viva la Repubblica”.

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