Feste popolari, Lonardo: prevedere ristori

“Ci sono attività messe in ginocchio dalla pandemia che sono state completamente dimenticate e per le quali non è stato previsto alcun tipo di sostegno e nessun ristoro.

Parlo dei fuochisti, degli installatori delle luminarie, dei giostrai, delle bande musicali, dei circhi, degli zoo, dei luna-park, che da oltre un anno sono costretti a non lavorare e versano in gravi difficoltà economiche.

Duemila aziende solo del settore pirotecnico con oltre diecimila lavoratori e un fatturato annuale di circa 600 milioni di euro rischiano di chiudere i battenti a causa delle norme restrittive per il Covid, che continuano a vietare in qualunque forma le feste padronali e i grandi eventi estivi durante i quali l’arte dei fuochi di artificio la fa da protagonista.

Questa categoria non ha beneficiato di nessuna ‘riapertura’, neanche durante la scorsa estate, in cui era calato l’indice di contagio… investimenti e sacrifici su professionalità ed attrezzature non possono essere azzerati, anche perché consentono di rinnovare le tradizioni popolari e religiose in tante comunità italiane. Per tali ragioni, presenterò al Ministro dell’Economia, al Ministro del Turismo e dello Spettacolo e al Ministro della Cultura, una interrogazione parlamentare, in Senato, per chiedere di sapere se e quali iniziative di competenza ritengano di assumere al fine di evitare il fallimento di queste imprese costrette a non poter lavorare; se ritengano di varare un provvedimento che consenta alle imprese del settore pirotecnico di poter riprendere a lavorare nelle regioni a colorazione gialla con Rt sotto 1%; se non ritengano di assumere una decisione urgente al fine di prevedere dei ristori per queste attività e per i lavoratori in esse impiegati; se, infine, non ritengano di tenerne conto per il prossimo Decreto Sostegni Bis”.

Lo dichiara la Sen. del Gruppo Misto, Sandra Lonardo.

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